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Radio Radicale Roberto - 15 novembre 1997
PANICO DA DIGIUNO?
Pannella preoccupa. Non solo per le condizioni fisiche, ma anche per le sue polemiche sull'informazione.

di Aldo Garzia - Notiziapiu' del 14/11/1997 (www.tin.it/notiziapiu/)

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Marco Pannella ha colpito nel segno. Il digiuno contro l'informazione che censura e oscura le sue battaglie politiche inizia a fare breccia. A preoccupare non sono solo le condizioni di salute del leader radicale (e' reduce da una recente ischemia celebrale che lo ha costretto a un ricovero in ospedale, i medici lo hanno avvertito di non forzare una situazione fisica gia' ai limiti di guardia). Da tutto lo schieramento parlamentare sono venuti riconoscimenti sul merito della nuova iniziativa di Pannella.

Questa mattina Massimo D'Alema si e' recato nella storica sede del Partito radicale di via di Torre Argentina a Roma. Il segretario del Pds si e' intrattenuto a lungo a colloquio con Pannella, invitandolo a desistere dalla forma estrema della sua protesta. Poi e' intervenuto sulla questione informazione: "La logica del bipolarismo rischia di essere ancora piu' lottizzatoria del passato. Non si tratta di attribuire spazi bilanciati, ma di presentare iniziative e idee valutandone la portata effettiva". Da D'Alema e' venuto il dovuto riconoscimento al leader radicale per aver centrato un problema: l'informazione pubblica cosi' com'e' non assicura il necessario pluralismo.

Dello stesso avviso e' Vincenzo Vita, sottosegretario alle Poste, che pur ricordando di non aver mai creduto che la correttezza dell'informazione stia nella misurazione dei minuti concessi a questa o a quell'altra forza politica riconosce che "quando l'indice e' praticamente zero vuol dire che il problema esiste". La decisione di Pannella fa scalpore anche perche' segue di pochi giorni il voto con cui la commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai-Tv ha stigmatizzato l'informazione televisiva del servizio pubblico nel corso della crisi del governo Prodi dello scorso ottobre. In quel caso alcune forze che fanno parte dell'Ulivo - Verdi e Rifondazione comunista, in particolare - avevano votato insieme agli esponenti del Polo, costituendo cosi' una inedita maggioranza (una sorta di "ribaltone") proprio sui problemi dell'informazione.

Su questo punto torna a battere Mauro Paissan, vicepresidente della commissione

parlamentare di vigilanza: "Pannella deve sospendere lo sciopero della fame, ma la Rai deve cambiare. Lunedi' c'e' una riunione del consiglio di amministrazione dell'azienda pubblica. Attendiamo una risposta sul come si fa informazione". Ecco la dimostrazione che la questione torna con forza e che non bastano i ricambi di governo per risolverla. C'era insoddisfazione quando il presidente del consiglio era Silvio Berlusconi, c'e' insoddisfazione anche oggi con Romano Prodi che risiede a palazzo Chigi.

Tutti, inoltre, sono pronti ad ammettere - sia nell'Ulivo sia nel Polo - che gli spazi informativi concessi alla Lista Pannella nell'ultimo periodo sono stati irrisori. Secondo i dati dell'Osservatorio di Pavia, da agosto a ottobre di quel raggruppamento politico si e' parlato per una manciata di minuti nei Tg della Rai e assolutamente per nulla negli appositi spazi di informazione parlamentare del servizio pubblico. Di qui l'ammissione di un problema e gli inviti a Pannella affinche' sospenda la sua rischiosa forma di protesta che sono venuti dal presidente del senato Nicola Mancino, dal leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, dal presidente di Alleanza nazionale Gianfranco Fini e dal segretario di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti. Gli attestati di stima non sono pero' riusciti finora a convincere il leader radicale a rinunciare al suo digiuno di protesta.

 
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