Roma, 16 novembre 1997
Dichiarazione di Marco Pannella
"La lotta per liberare l'informazione, per assicurare il diritto negato e alla legge, con la legge, i potenti che tali sono sol perché la negano e la violano, è grande lotta per i diritti umani e civili e per la democrazia in Italia che conduciamo da decenni ma che ha ormai da concludersi.
La RAI -TV, secondo un riconoscimento pressoché unanime ha praticato censura, ostracismo sistematico, annientante, per anni e da anni; ha sequestrato e sequestra diritto e diritti. Non importa a danno di chi. Occorre ora esser coerenti: chi ha violato la legge, chi ha violato anche la deontologia, chi ha colpito al cuore il presupposto stesso del confronto democratico, continuerà a godere dell'impunità solo perché l'ordine giudiziario è culturalmente e politicamente omogeneo e organico alla conduzione illegale e antidemocratica dell'informazione?
Per incardinare questo nuovo, speriamo ultimo, momento della lotta pluridecennale, trecento militanti sono in sciopero della fame, e sono mobilitati, per il momento, in convergenza con il Parlamento, che domani alle 13 affronta i problemi posti in questi giorni e raccolti da gran parte dello stesso mondo dell'informazione e politico. Solamente i signori giudici continuano nella fellonia di non sentire nemmeno fumo di reato possibile e di non esercitare l'obbligata azione penale a difesa della Costituzione, delle leggi, dei diritti.
Da stasera alle 18.00 inizia una veglia dinanzi alla Commissione di Vigilanza in attesa e a sostegno della riunione dell'Ufficio di Presidenza convocata da Storace e Paissan. Dalle prime ore di domattina si aggiungeranno gruppi di militanti e azioni dirette nonviolente volte a praticare disobbedienza civile e resistenza passiva ad ordini ingiusti, e per giungere finalmente a processi che consentano in sede giudiziaria di accertare la verità e di documentare l'azione criminosa di Stato e parastato nel settore dell'informazione.
Saranno forniti domattina altri dati sull'azione criminale in corso da decenni, impunita, ma aggravatasi e in corso tuttora, nel mondo della informazione, specie della RAI-TV. Entro dieci giorni una analisi dell'informazione in Italia, e del suo carattere criminale e criminogeno, sarà diffusa in altre lingue comunitarie e in altri paesi della Unione Europea, oltre che nelle sedi transnazionali.
Per il resto, e sul piano personale, affronto serenamente, con gli altri, questo nuovo giorno di sciopero della fame. Cibarmi di solidarietà, di lotta, di libertà mi dà forza e salute. Propongo alla medicina questi nuovi e antichi farmaci".