Vedevo stamattina su RAI3 un "reportage" da Cuba. Pare che D. Riondino sia
stato cola' inviato per una campagna del COCIS contro la desertificazione,
o qualcosa del genere.
Immagine festose di gente povera ma felice. Musicisti eccezionali, cantanti
sublimi, imitatori spiritosi. La biblioteca stracolma di libri, perche' a
Cuba "tutti leggono", ma "c'e' carenza di lampadine", si supplisce con il
buon umore e la sana abitudine ad accontentarsi.
Il gorgheggiatore improvvisa una ballata sulla lontana "patria Italia" che
chiede alla "belva americana" la cessazione dell'embargo. La ballata finisce
con un ringraziamento "a Bertinotti e a D'Alema". Nessun commento di Riondino.
Immagini che commuovono, la dignita' operosa, l'allegra morigeratezza, come
si fa a non desiderare di essere li', come si fa a non desiderare che il
mondo diventi tutto come Cuba?
Poi una breve intervista a Riondino. Dice che dobbiamo aiutare i cubani
"nelle loro battaglie". Dice che chi va a Cuba, oltre al mare ed al sole
dovrebbe pensare al Cocis e a quella buona gente.
Che buona e' senz'altro. Ma Riondino non ci dice se nella biblioteca si possa
leggere davvero di tutto, non parla delle liberta' politiche ne' della
dittatura, solo sorrisi e buon cuore. Durante il servizio non una parola,
fra l'altro, su Cocis e desertificazione.
E chi lo intervista, idem. Sorrisi e solidarieta' per "quei lavoratori" che
"hanno delle diffolta'". Nient'altro.
Questo e' quanto RAI3 passa alla casalinga di Vigevano (citta').
Non saprei come definirlo, la "correttezza politica" chiede che non si usino
piu' certi termini, ne' che si sospetti vetusta ideologia di stato. Ma queste cose mi lasciano inquieto. Molto.
Meno male che la RAI fara' trasmissioni compensative sui temi pannelliani.