di Giuliano Zincone
lunedi', 24 Novembre 1997
"Il bue dice cornuto all'asino". Con questa analisi squisita, il presidente Ccd Clemente Mastella fotografa le arrabbiature di Lamberto Dini, il quale (Bue) accoglie fuggiaschi dell'area moderata e poi inveisce contro l'Asino (Antonio Di Pietro), che recluta peones per costruire un suo gruppo parlamentare, vivacizzando (e complicando) la
campagna acquisti centrista.
Sono lontani i tempi in cui i leader dc si chiamavano (ed erano) "cavalli di razza". Quadrupedi meno slanciati brucano le grasse praterie catto-qualunquiste. E nelle antiche paludi elettorali saltellano Rospi talmente baciati che ormai si credono Buoi, e che rischiano di gonfiarsi d'orgoglio, fino a scoppiare. Si manifesta perfino Francesco Cossiga, il Muflone rispettatissimo perche' remoto e (politicamente) invisibile.
Il Centro, insomma, e' terreno di conquista, spalancato davanti alle ambizioni di coloni vecchi e nuovi. I quali non si limitano a cercare consensi ma, drammaticamente, "scendono in campo", fiancheggiati dalle trombe e dai tamburi dei mass-media. Nessuno osa confessarlo, ma gli italiani sembrano proprio ansiosi di trovare un qualche Uomo della Provvidenza, dopo lo sfacelo della cosiddetta Prima Repubblica e dopo la dissoluzione di molti partiti.
Ed ecco gli uomini, i funghi che nascono sulle macerie, innescando speranze stravaganti. Ecco Berlusconi, che fantastica un "partito liberale di massa" e che celebra una vittoria effimera, mettendo insieme un'ammucchiata dove coabitano i garantisti e i fascisti, i cattolici e gli abortisti, gli statalisti e i fanatici delle privatizzazioni, i nazionalisti e gli autonomisti, i solidaristi e i rigoristi, uniti soltanto dalla paura del comunismo. Ecco Umberto Bossi che, per sopravvivere, deve tradire il Cavaliere e inventarsi una nuova utopia separatista.
Ecco i Buoi, gli Asini, i Mufloni, i lampi dei mass-media secondo i quali, ormai, la fiducia nelle persone conta piu' della fede nei partiti. E, infatti, nasce il cosiddetto "partito dei sindaci". Proprio cosi'. A Roma, per esempio, il carisma di Francesco Rutelli ha prodotto un vero trionfo. E' una novita'? Non troppo clamorosa, se si considera che Rutelli e' un autentico professionista della politica. E, soprattutto, se si guardano i risultati delle liste. Nella capitale, la classifica e' chiara: al primo posto ci sono i post fascisti di An, al secondo i post comunisti del Pds. I partiti radicati e organizzati, insomma, sono ancora gli arbitri dei consensi politici. Ma i seguaci di Gianfranco Fini sopravvivono soltanto in qualche citta'. L'unico partito robusto, disciplinato ed efficiente e' quello guidato da Massimo D'Alema. Tutto il resto e' virtuale, precario. Berlusconi, parlando di chi mette in discussione la sua leadership, esclama: "Ma dove vanno, senza di me?". Ha ragione. Pero' non considera che l
e sue sono parole di sconfitta. Perche' (implicitamente) egli ammette che il suo partito non ha radici, ne' prospettive, ne' programmi capaci di sopravvivere al fascino del Fondatore. Il quale, ormai, non puo' presentarsi nemmeno come diga contro il terrore bolscevico. Puo' dire, al massimo, che "l lupo comunista non diventera' mai vegetariano". Ma chi gli credera', dopo che Berlusconi ha ballato languidamente con il lupo D'Alema, in Bicamerale e altrove?
La politica si personalizza, dicono. Ed e' vero, ma solo in parte. I Berlusconi e i Bossi, i Segni e i Pannella, gli Asini, i Buoi e i Mufloni possono conquistare successi strepitosi, occupare posizioni d'avanguardia, introdurre nuovi desideri e nuove culture nella societa'. Ma poi, nei tempi lunghi, c'e' bisogno dei professionisti della politica e dell'amministrazione, di vecchie volpi capaci di assorbire e di riciclare le domande che scaturiscono dalla periferia. Il Pds, in questo campo, e' attrezzatissimo. In un batter d'occhio e' capace di diventare ambientalista, federalista, capitalista. O viceversa, proprio come la vecchia Dc: il vecchio partito-Stato interclassista e generalista. Gli
Asini e i Buoi, i Mufloni e i Berlusconi senza radici non hanno speranze, se combattono in ordine sparso e subalterno. Domani, saranno costretti ad allearsi, per costruire una nuova Dc, contrapposta a quella dell'Ulivo. Una Dc di Destra contro una Dc di Sinistra. Non si vedono altri spazi, per ora e purtroppo.