dalla rubrica "Finestra sul regime", di Juri Maria PradoIL GIORNALE, lunedi' 24 novembre
Egregio dottor Berlusconi, sto per fare una cosa che, immagino, non piacera' a lei, ne' ai suoi amici, ne' soprattutto ai miei. Amen, lo faccio ugualmente.
Sono a chiederle, dottor Berlusconi, che lei si privi di trenta miliardi di lire. Come lei sa, come tutti sanno, esiste in Italia un solo organo di "informazione", Radio radicale. E', formalmente, un organo di partito: un organo di partito presso cui ha voce lei, dottor Berlusconi, e nonche' lei ma la schiera dei suoi amici, dei suoi alleati, dei suoi servi, dei suoi nemici. Radio radicale trasmette la voce dei democristiani di centrodestra e di centrosinistra, la voce dei comunisti, la voce del nuovo fascismo comandato da Massimo D'Alema, la voce dello statalismo del suo temibile alleato Gianfranco Fini, la voce dei burocrati Verdi, la voce della reazione clericale e illiberale dei Giovanardi. E semmai il suo partito desse luogo al congresso che mai non c'e' stato, sintonizzandosi su Radio radicale e non altrove, i cittadini potrebbero seguirne i lavori.
Forza Italia ha partecipato alla rapina del finanziamento pubblico dei partiti. E voi tutti, dottor Berlusconi, avete detto, o lasciato dire (per esempio a Maurizio Gasparri, per esempio a questo partito romano che e' la lega di Bossi) che in questo modo i cittadini avrebbero "finanziato la democrazia". Ma democrazia e' sapere quello che voi fate, dottor Berlusconi: e in Italia non c'e' modo di sapere, spenta Radio radicale, quello che voi fate. Renda allora un servizio alla democrazia, dottor Berlusconi: finanzi Radio radicale. Essa trasmettera' sempre e solo le stesse cose: i vostri discorsi alla Camera, al Senato, i lavori dei vostri Congressi, quando li farete. Trasmettera' le vostre conferenze stampa, le vostre dichiarazioni. Vi fara' conoscere per quel che siete, in faccia all'opinione pubblica.
Trenta miliardi devono essere, credo, il necessario per due o tre anni dio trasmissione. Consideri, dottor Berlusconi, la feroce ingenuita' di questa richiesta: dia quel denaro a Radio radicale, lei sarebbe il primo uomo nella stria della Repubblica, ad avere garantito l'esistenza del primo e unico organo di informazione di questo Paese. Forse potrebbe essere, oltretutto una questione di onore.