Roma, 25 novembre 1997
In relazione alla perdurante reazione di totale censura della RAI-TV della vita, delle attività e delle posizioni della radicali e riformatrici, nonostante e contrariamente alla delibera della Commissione di Vigilanza che denunciava tale ostracismo e chiedeva un risarcimento per la Lista Pannella, il Senatore Pietro Milio ha presentato quest'oggi un'interpellanza urgente al Ministro delle Poste e Telecomunicazioni in cui chiede "se il Governo ritenga che la Rai possa impunemente continuare a violare gli indirizzi del Parlamento, procedendo 'all'abrogazione a mezzo stampa' di un movimento politico nazionale, dei diritti costituzionali dei cittadini e della più elementare verità storica" e "sino a quando intenda omettere il ricorso agli strumenti previsti dalla legge per stabilire legalità e correttezza dell'informazione da parte del servizio pubblico radiotelevisivo."
Allegata l'interpellanza.
INTERPELLANZA URGENTE
AL MINISTRO DELLE POSTE E TELECOMUNICAZIONI
Premesso che:
come è stato ampiamente documentato dal Centro d'Ascolto dell'Informazione Radiotelevisiva e dall'Osservatorio di Pavia, la pluriennale cancellazione della vita, delle attività e delle posizioni radicali e riformatrici dall'informazione e dall'approfondimento politico del servizio pubblico radiotelevisivo, ha assunto caratteri di tale assolutezza e perfezione 'aritmetica' da meritare un unanime e incontestato riconoscimento negativo;
su questa base, la Commissione di Indirizzo e Vigilanza sulla Rai ha denunciato, nell'ostracismo della concessionaria pubblica, una palese violazione delle leggi e degli indirizzi del Parlamento, e ha disposto che la Rai 'risarcisca' la Lista Pannella e - a fortiori - gli utenti e i cittadini dello spazio e della conoscenza che è stato così sottratto in quasi tre anni di programmazione, aggravando una pluridecennale tendenza;
tale risarcimento 'postumo' - del quale non si vede nemmeno un inizio di realizzazione - non esime per intanto la Rai dal dovere (deontologico) e dall'obbligo (giuridico) di informare i cittadini sulle attuali posizioni e proposte della Lista Pannella inserendole nella concretezza dell'attualità politica nazionale;
la legge 249/97 dispone che, nelle more della costituzione dell'Autorità sulle Telecomunicazioni, spetti al Governo, e in particolare al Ministro delle Poste, di vigilare sull'osservanza da parte del servizio pubblico degli indirizzi del Parlamento, e di richiedere - ove necessario - alla Direzione della Rai che i responsabili delle violazioni e delle inadempienze siano puniti a norma di legge;
ancora nella giornata di ieri, due comunicati ufficiali della Lista Pannella sui temi della giustizia e dell'informazione, sono stati dolosamente 'abrogati' da tutte le testate giornalistiche della Rai, che pure hanno con dovizia informato sulle posizioni di tutte le forze politiche intervenute su questo tema. In particolare, nel contenitore ufficiale di regime gestito dal dott. Vespa si è censurata accuratamente e falsata perfino la realtà storica del referendum e della successiva legge sulla responsabilità civile dei magistrati;
continua e si aggrava - malgrado gli indirizzi, le censure e i richiami del Parlamento e della pubblica opinione - l'ostracismo che da oltre 20 anni la Rai riserva agli apporti e agli interventi di una corrente politica che - in particolare sui temi della giustizia dell'informazione - può vantare un'indiscutibile originalità di posizione e impegno, ripetutamente riaffermata e precisata da innumerevoli iniziative politiche e referendarie.
Per sapere:
se il Governo ritenga che la Rai possa impunemente continuare a violare gli indirizzi del Parlamento, procedendo "all'abrogazione a mezzo stampa" di un movimento politico nazionale, dei diritti costituzionali dei cittadini e della più elementare verità storica;
sino a quando intenda omettere il ricorso agli strumenti previsti dalla legge per stabilire legalità e correttezza dell'informazione da parte del servizio pubblico radiotelevisivo.
Sen. Milio