Roma, 26 novembre 1997
Anche il nazismo, il fascismo e il comunismo, le occupazioni militari di un paese, possono "garantire" ordine e sconfitta della criminalità, e essere, "per questo", preferiti alle lente e corruttibili democrazie. Già accadde. Così, anche, i "servizi" e le "forze dell'ordine" di uno Stato possono assicurare l'ordine e la moralità, facendo compromessi storici con le mafie vincenti contro quelle più deboli, perdenti; con i corleonesi, contro i "palermitani". O con "la sinistra", contro il Caf
Il vice-segretario italiano dell'ONU confida nel regime infame ed assassino dei talebani per "estirpare" le coltivazioni di oppio, contro ogni logica. Egli può assicurare a costoro decine di miliardi contro decine di migliaia. Se costoro sono poveri, a tal punto, è perché non sono i padroni, ma i servi degli immensi poteri che dominano l'Afghanistan e, in gran parte quella Regione del mondo. Come Sciascia aveva previsto, e noi con lui, la cultura degli Arlacchi porta al trionfo della mafiosità e della cultura criminale ed allo strazio dello Stato e delle sue Amministrazioni, del viver civile. La peste italiana, per la seconda volta, sta per investire e straziare il mondo?
Quel che comunque diventa chiaro, ogni giorno di più, anche a partire dalla situazione afghana, che tutto passa attraverso la legalizzazione; sia della produzione, sia del commercio, sia del consumo. E non attraverso il proibizionismo e l'arlacchismo.