Roma, 1 dicembre 1997

L'On. Mantovano preferisce non occuparsi di quello che avviene tutti i giorni sotto i suoi occhi. Quella che definisce "canna" è sempre più libera e solamente noi vogliamo legalizzarla e regolamentarla; in Italia vi sono almeno tre milioni di consumatori di hashish che si riforniscono direttamente al mercato monopolistico della criminalità mafiosa che fa affari d'oro proprio perché vige il proibizionismo sulle droghe. Sorprende il rifiuto del confronto parlamentare sulla proposta Corleone visto che una proposta di iniziativa popolare sulla legalizzazione delle droghe leggere, promossa dal Cora, giace in Parlamento da oltre tre anni. E sorprende anche che fra i ricordi dell'On. Mantovano non ci sia quello della batosta subita dal suo schieramento politico nel referendum del 1993 quando il popolo italiano si pronunciò contro la criminalizzazione e la punibilità dei tossicodipendenti e a favore della libertà dei medici nella prescrizione di farmaci sostitutivi.

Questi eredi delle battaglie sanfediste e reazionarie sul divorzio e sull'aborto che l'Italia e soprattutto Roma condannarono senza appello, tornano oggi alla carica con la stessa cecità e intolleranza di allora lucrando sui divieti anticostituzionali della Corte Costituzionale che ha impedito al popolo italiano di pronunciarsi con il Referendum da noi richiesto nel 1995.