Il mio intervento (al contrario della tua risposta) non era un attacco personale, ma una critica rivolta a tutti coloro che in questa conferenza hanno espresso la "pretesa" (non la richiesta, o la proposta, che sono altra cosa) di spazi informativi da parte di Radio radicale o di attenzione politica da parte della Lista Pannella sull'attivita' dell'Osservatorio laico.
Io semplicemente ho chiesto che cosa abbia fatto e che cosa intenda fare l'Osservatorio laico. Finche' non lo capiro', non capiro' nemmeno la suddetta pretesa.
In particolare per quanto riguarda la Lista Pannella mi pare sia proprio tu, non io, ad attribuirle un ruolo di burocrazia politica quando dici che esistono obblighi oggettivi etici di trasparenza da parte della Lista Pannella nei confronti degli individui che essa "pretende di rappresentare".
Questo e' davvero un ragionamento leninista. Infatti ne' la privata associazione Lista Pannella ne' il precedente Movimento dei Club " pretendono o pretendevano di rappresentare nessuno, quanto piuttosto di organizzare alcune lotte politiche, che possono camminare solo sulle gambe degli individui. Nei confonti di soci e iscritti esistono certamente obblighi (statutari, piu' che oggettivi o etici) che non mi risulta siano stati violati.
Anche se Pannella avesse deciso di fottersene del Giubileo e della laicita', voi dell'Osservatorio avreste ogni ragione per attaccare la sua posizione, ma non per invocare il tradimento della "rappresentanza" delle vostre idee.
Se poi l'Osservatorio e' composto da molti radicali o ex-radicali, cio' non e' di per se' sufficiente per maturare alcun tipo di rivendicazione nei confronti ne' della Radio ne' della Lista Pannella.
Non ci sarebbe nulla di meno laico che l'invocazione di una sorta di diritto di precedenza per i soggetti di "marchio" radicale prima ancora che realizzino qualcosa. Questo equivarrebbe alla creazione della Chiesa radicale, non meno Chiesa di qualunque altra Chiesa.
Io non dico che l'Osservatorio stia facendo questo. Io chiedo (e richiedo) semplicemente di avere informazioni che mi convincano del contrario, e nel qual caso potro' decidere, da libero individuo, se e come contribuire.
Che cosa c'entri questo con l'orario in cui tu ed io andiamo a lavorare, o con il fatto che io sia una persona "a pane guadagnato" e tu un "gran lavuratur", mi riempie di laica curiosita'. Ma forse devo soltanto abituarmi all'idea che l'Italia e' una Repubblica fondata sul lavoro, e che tra i tanti lavori ai quali si puo' essere assegnati, c'e' anche quello di Delegato alla lotta politica che il Popolo non ha il tempo di fare.
E che Dio illumini me e il mondo dei Puffi dove vivo...