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Conferenza Rivoluzione liberale
Scarabelli Annalisa - 8 dicembre 1997
Risposta a Iuri Maria Prado
Caro Iuri Maria Prado, leggo spesso i Suoi scritti e la considero una delle poche voci in sintonia con quanto da sempre penso culturalmente e politicamente. Le riconosco soprattutto il merito di aver parlato chiaro in materia di referendum mentre il gioco a massacrare Marco Pannella sembrava diventato lo sport nazionale. Di questo, da firmatario, simpatizzante di Pannella e, soprattutto da cittadino, La ringrazio.

Mi sconcerta però laSua "finestra sul regime" pubblicata oggi, ove, abbandonata la tradizionale adamantina chiarezza, Lei allude, fumosamente, a cretini fanatici e isterici, per altro non identificati e nemmeno identificabili. Prendersela poi con qualche manifistazione di orgoglio laico un po' retrò mi pare proprio sparare sulla croce rossa.

Nel panorama politico-culturale attuale preoccuparsi del giubileo non solo come insieme di eventi, ma anche per la sua portata simbolica, soprattutto per verificare sul campo alcuni aspetti della crisi dei cleavage tradizionali (destra-sinistra, laico-cattolico ecc.) mi pare doveroso, necessario e legittimo.

Il fatto poi di porsi qualche interrogativo nel momento in cui Pannella sostiene Rutelli sindaco e risponde all'appello di Giovanni Negri fuori tempo massimo sta nell'ordine delle cose.

A mio sommesso parere, il fatto che Rutelli sia sindaco di Roma e commissario per il giubileo, è più d'impiccio che altro, in quanto rischia di deviare il focus della questione su antiche, presunte rivalità da conventicola, di scarso interesse per la collettività.

Una domanda mi pongo: Rutelli-sindaco dichiara "tutto va bene madama la marchesa", mentr Rutelli-commissario promette ai romani due anni di invivibilità e dice che non verranno fatte grandi opere. A quale dei due credere? A Rutelli-Zelig ci eravamo abitutati, ma questo mi pare francamente troppo.

Con simpatia e stima

Davide Perazzelli - Oss. Laico sul Giubileo - Trieste

 
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