I referendum Colombo/Nardinocchi/Fischer, li ho ritenuti e li ritengo, personalmente, geniali. Quando si è definito il "pacchettone" dei 35 referendum - con le caratteristiche di "servizio" che si è voluto dare e non di "campagna" - i quesiti sono stati inseriti. Nessun "romano" ha mai sollevato obiezioni di merito; Pannella ha sempre sottolineato la maggior efficacia comunicativa e "propagandistica" del referendum per il modello secco: chi vince vince, gli altri a casa: ciò non ha impedito che i quesiti fossero depositati in Cassazione e poi spediti a tutti i comuni, notai, .I 35 referendum hanno fatto la fine che conosciamo: possiamo discutere su quella iniziativa, certo, ma non riguarderebbe lo specifico delle leggi elettorali.
Oggi da più parti, Calderisi in particolare, il referendum è stato "riscoperto" e viene promosso in chiave anti cena-letta e anti bicamerale.
Ottimo, anche se nulla impediva, evidentemente, che Forza Italia o chi altri promuovesse la raccolta di firme già nei mesi scorsi.
Per il futuro vedremo: nessuno ha cambiato idea rispetto alla necessità e all'urgenza di una svolta anglosassone della politica italiana e tantomeno di una modifica della legge elettorale opposta a quella che si sta prefigurando.
Sul come e che fare, come si dice, il dibattito è aperto!