Roma, 12 dicembre 1997
Dichiarazione di Marco Pannella:
"Una logica ottusa, faziosa, burocratica sta prevalendo in modo plateale contro il 'comune sentire', contro la convinzione (reale o professata) di quasi tutta la classe dirigente, e della stragrande maggioranza dei parlamentari italiani, sulla bontà del servizio pubblico di Radio Radicale, ed in particolare di 'Radio Parlamento'.
Alibi di ogni tipo, insensibilità politica, cristallizzazioni ideologiche e di potere stanno portando il PDS, o coloro che ne esercitano il potere burocratico di sottogoverno, (e - quindi - il Governo, malgrado altre forze dell'Ulivo, a cominciare dal PPI e da molti Verdi, di R.I. e indipendenti), a liquidare il servizio pubblico fornito da Radio Radicale, a favore di quello che da sette anni la RAI-TV non ha potuto fornire e che, a questo punto, è irragionevole e irresponsabile pensare che sia in grado di fornire in modo soddisfacente, e senza smentire impostazioni di principio ormai prevalenti non solamente nell'area liberale della politica italiana.
Ci duole molto che, malgrado assicurazioni contrarie, la Presidenza del Consiglio, il Governo siamo conniventi con questa logica.
Ci auguriamo che il PDS, in particolare, e la Presidenza del Consiglio vogliano e sappiano mutare la situazione".