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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rino - 19 dicembre 1997
RR: La radio che parla e che ascolta!

(ASCA) - Roma, 19 dic - A Radio Radicale esiste una

situazione ''anomala'' dal punto di vista giornalistico con

l'esistenza di ''contratti truffa'' che inquadrano i

giornalisti come ''impiegati di quarto livello''.

E' quanto afferma il Comitato di redazione di Radio

Radicale con un comunicato che replica all'editore che aveva

sostenuto la piena regolarita' della situazione

giornalistica all'emittente radiofonica radicale. La replica

del Comitato di redazione e' affidata a tre punti:

''1) i contratti applicati ai giornalisti di Radio

Radicale sono quelli ''FRT'', non firmati da alcuna

organizzazione rappresentativa dei giornalisti italiani ne'

da alcun rappresentante legittimo della redazione della

radio. Sono quindi 'contratti-truffa', che inquadrano i

giornalisti di radio radicale come 'impiegati di quarto

livello''. Ogni commento e' assolutamente superfluo.

2) Il livello di retribuzione di un redattore ordinario

di Radio radicale, straordinari esclusi, e' pari al massimo

a 1.700.000 lire circa mensili. Si tratta davvero della

massima somma compatibile con i 18 miliardi (al lordo)

entrati ogni anno nelle casse di Radio Radicale provenienti

- a vario titolo - dal bilancio statale? Ogni commento e'

assolutamente superfluo. Ma una annotazione e' doverosa:

Radio Radicale e' un'impresa civile di pubblico servizio che

poggia sulle spalle dei contribuenti e che non opera

minimamente nelle condizioni di mercato ricordate -

strumentalmente - dall'editore''.

3) Le ispezioni dell'Inpgi e dell'Ispettorato del Lavoro del luglio scorso, al contrario di quanto sostenuto dall'editore, - prosegue il comunicato -

hanno rilevato alcune situazioni di grave irregolarita'.

Tanto che, solo dopo quelle ispezioni, e dopo la minaccia di

sospensione nell'erogazione dei fondi ex legge

sull'editoria, l'editore ha deciso di versare i contributi

previdenziali per i giornalisti all'Inpgi medesimo''.

''A questo punto l'editore di Radio Radicale deve assumersi

le proprie responsabilita', dicendo chiaramente - afferma il

Comitato di redazione - qual e' il suo reale intendimento

circa il futuro di questa emittente. Appare infatti chiaro

che chiedere ingenti risorse a carico dei contribuenti per

il servizio di radio Parlamento e allo stesso tempo

pretendere di continuare ad applicare 'contratti truffa' e'

assolutamente impossibile. Non vorremmo che qesta

inspiegabile rigidita' da parte dell'editore fosse di grave

nocumento per la continuazione della straordinaria

esperienza di Radio Radicale. Il comitato di redazione che

da quella esperienza la propria bandiera, chiede all'editore

di fare chiarezza rispetto ai propri obiettivi senza

cercare falsi e ridicoli alibi; al Governo di permettere il

proseguimento dell'esperienaza di Radio Radicale garantendo

la piena e totale applicazione dei contratti Fnsi''.

Rivoluzione Liberale!

 
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