Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
dom 29 giu. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Luigi - 25 dicembre 1997
Sul prossimo numero di Quaderni Radicali (56/57) esce questo intervento che Marco Boato ha pronunciato il 28 novembre scorso alla presentazione della Intervista a Radio Radicale, il supplemento della rivista dove si riporta, assieme agli allegati informativi su Radio Radicale, una conversazione con Bordin e Vigevano.

"Rischio di ripetere valutazioni e impegni già espressi dai colleghi che mi hanno preceduto. Il fatto che possa riferirmi a tutti loro indifferentemente, senza badare alla parte politica che rappresentano, è già il segno del forte riconoscimento pubblico a Radio Radicale... Se questo dovesse venir meno - uso una parola grossa, ma credo sia la più appropriata - sarebbe una sciagura. Una sciagura per la informazione politica del nostro paese sia se per qualunque motivo dovesse interrompersi, sia nel caso se ne attenuasse la portata...

Questo fascicolo curato da Quaderni Radicali... è di grande interesse. Anzi, suggerirei di mettere in cantiere - ovviamente non ora, che preme più il vivere che il filosofare - un vero lavoro di ricostruzione storiografica della vicenda di Radio Radicale, che ormai ha una dimensione epocale. Nel senso cioè che caratterizza una intera epoca dell'Italia, dal 1976 a oggi: 21 anni di storia che dovrebbero trovare stimolo da questo libretto per dare luogo a una ricerca più ampia e approfondita. Che dia conto, ad esempio, di come ai primordi della sua vicenda - nel '78 - si sia impiantata una Radio Radicale prima a Trieste e poi a Bolzano e Trento. A Trento, dove agiva quella neue linke che segnò una svolta anche nella storia di quella regione... La storia di Radio Radicale si interseca con quella di tutto il paese, delle sue istituzioni - e non mi riferisco solo al Parlamento, ma anche alla storia dei consigli regionali, di molti consigli comunali, che hanno trovato in Radio Radicale uno strumento di informazione

. Credo che il modello di Radio Radicale, di un servizio pubblico gestito da privati sia il più importante da sottoporre come ipotesi di lavoro nelle prossime settimane, in cui si discuterà del rinnovo della convenzione con la Rai. Del resto, anche a volerlo demonizzare, sta di fatto che la Rai non è in grado di realizzare questo tipo di servizio. E seppure lo fosse, bisogna tener presente che non si tratta solo di collegarsi con le aule parlamentari, ma anche di saper cogliere i momenti più rilevanti delle varie commissioni. In questi mesi, centinaia di migliaia di persone hanno potuto conoscere i lavori della Bicamerale proprio attraverso Radio Radicale. A me che di città in città partecipo ai dibattiti sulla riforma costituzionale, più di una volta è capitato di sentirmi dire: ho sentito a Radio Radicale che in quella seduta avete parlato così... E' un feed back permanente con una fascia molto ampia di cittadini, la più ampia dal punto di vista della informazione politica. Nella storia italiana non è mai

successo che così in tanti siano stati coinvolti...

Inoltre, se se ne occupasse la Rai, trasmetterebbe in diretta i congressi e i convegni come fa Radio Radicale? o le sedute del Csm, che io stesso ho ascoltato per la prima volta perché c'era Radio Radicale? O i processi più importanti... dalla indubbia rilevanza? Questo la Rai non lo potrebbe comunque fare. In gioco, insomma, non è solo Radio Parlamento, ma la informazione politica che riguarda la sfera pubblica allargata...

Il punto della questione non è allora se la Rai sia o meno in grado di trasmettere le sedute parlamentari. Il punto è se lo farà come Radio Radicale a centottanta gradi, coprendo tutti gli schieramenti politici e moltiplicando il servizio di informazione. Credo che nessun altro, in questa fase storica, possa farlo, senza contare che proprio il servizio offerto da Radio Radicale ha costretto gli altri a rafforzare la loro capacità di attenzione...

Concludo dicendo semplicemente - come già hanno sostenuto tutti gli altri - che bisogna trovare in tempi rapidissimi lo strumento tecnico perché questa grandissima adesione politica, che copre veramente tutto lo spettro parlamentare, possa tradursi in un mezzo giuridicamente efficace per superare la fase di impasse attuale".

Come sia andata a finire, ora lo sappiamo.

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail