Mi si consenta un'opinione, personale e forse non troppo furba ("dopo" sono capaci tutti!)ý: non sarebbe stato meglio accettare l'offerta del Polo (40 parlamentari, se non sbaglio) e non ridursi a lumicino con tutti i rischi che ne conseguono, compreso questo tentativo di "pulizia etnica" da parte del regime?Inoltre l'appoggio dato a Rutelli non equivale ad un appoggio alla sinistra liberticida, ovvero ad allevarsi la serpe in senoý?
E ancora, le rivendicazioni "sindacali" del comitato di redazione sono del tutto insensateý?
Ho sentito Marco Pannella affermare che radio radicale rappresenterebbe una sorta di apprendistato per i "giornalisti" e che chi vuole guadagnare di più, può andare altrove. Per quel poco che capisco di informazione e di professionalità, non mi pare che R.R. abbia una dimensione "sperimentale"... anzi... ragion per cui l'affermazione di Marco non mi pare del tutto fondata e nemmeno completamente esente da arroganza (senza che ciò debba costituire problema: laicamente si risponde).
In via di pura illazione, pensando andreottianamente male, nemmeno si può escludere che qualcuno, dall'interno, auspichi una sorta di assorbimento di R.R. da parte della RAI... personale compreso... con tutto ciò che ne deriverebbe in termini di sinecura. Se il problema è questo, che se ne parli forte e chiaro. Spero comunque che non vi siano fronde di aspiranti garantiti e amici del giaguaro.
In ultimoý: le vicende di area radicale mi ricordano la storia del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Mezze sconfitte o mezze vittorieý?
Non è una domanda retorica perché non ho la risposta, ma solo la sensazione che forse, con un maggior "brain storming" , un miglior gioco di squadra, si potesse fare di più e meglio.
La situazione attuale di R.R. mi sembra che debba essere valutata alla luce di tutto ciò.
Propostaý: non sarebbe il caso, a bocce ferme, di riscatenare un'offensiva anti-RAI, ovvero anticanone?
Un abbraccio a tutti, in particolare a Marco, Paolo Vigevano e all'ineguagliabile, meravigliosa Emma Bonino (solo drammaticamente realista e per nulla melodrammatica).
Davide Perazzelli - Trieste