Nei giorni passati l'Unita', in un articolo che ricordava la vicenda di Radio Radicale, cosi' si esprimeva: "...se i radicali non cederanno all'offerta della Rai per l'acquisto delle frequenze, la Rai si organizzerà per conto proprio...."
In queste parole e' racchiusa tutta l'arroganza del potere: le offerte si accettano o si rifiutano, ma si cede solo di fronte ad una minaccia. Quella della Rai, con la farsa del palinsesto copiato da Radio Radicale, che si sostituisce anche nelle frequenze, insinuandosi nelle case e nelle radio degli ascoltatori con il suo modo di non fare informazione che l'ha caratterizzata per tutti questi anni, cos'altro sarebbe se non una vera e propria minaccia alla liberta' ?
La legge che affidava al disservizio pubblico le dirette dal parlamento, e' decaduta nei fatti per il non rispetto della stessa Rai.
La faccia finita Vita & C. di ricordarci ipocritamente questa legge che, disattesa per ben 7 anni, improvvisamente diventa importante. Come se in questo Paese di fuori legge, ci fosse qualcuno che rispetta la legalita', se non a seconda delle convenienze e del momento.
...e il momento e la convenienza di Vita & C. sono quelli di far imitare grottescamente e pericolosamente la libera informazione, che ha fornito fino ad oggi Radio Radicale, dalla RAI, sinonimo di informazione drogata e partitocratica.
Donatella Poretti