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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rinascimento - 2 gennaio 1998
Da un lancio dell'agenzia AdnKronos del 2 gennaio 1998 delle ore 17.13

RAI-RADIO RADICALE: VITA, RIAPRIRE SUBITO CONFRONTO. GUARDARE A QUALITA SERVIZIO, MA SENZA ASTUZIE

Roma, 2 gen. - (Adnkronos) - "Se devo indossare le vesti del 'mediatore ritrovato' devo suggerire di riaprire subito un tavolo di confronto tra Rai e Radio Radicale". Il sottosegretario alle Comunicazioni Vincenzo Vita non si sottrae al ruolo di mediatore tra servizio pubblico e Radio Radicale per la trattativa sulle frequenze che serviranno alla nascitura rete radiofonica parlamentare della Rai, ma non manca di ironizzare sul fatto che fino a pochi giorni fa è stato oggetto di pesanti strali proprio da parte degli stessi radicali che oggi gli chiedono di intervenire per il buon esito del confronto.

"Prendo atto con soddisfazione che Radio Radicale dopo una fase di invettive abbia scelto la strada del confronto più sereno e costruttivo", spiega il sottosegretario, raggiunto telefonicamente dall'Adnkronos. E d'altronde un ruolo di mediazione, "nel rispetto del Parlamento e degli uffici di presidenza di Camera e Senato, è giustificato dal fatto che tutto nasce dalla convenzione ormai scaduta tra Radio Radicale e Ministero.

Entrando nel merito, Vita aggiunge: "Certo lo spirito della legge nonché del contratto di servizio è quello di rendere il miglior servizio possibile ai cittadini anche in termini di copertura del territorio, perché non ci sono cittadini di serie A e di serie B. Ma questo non vuol dire aggirare con qualche astuzia la situazione. A questo punto servono intelligenza e rigore. E augurabile dunque un pacato confronto, fermo restando che la Rai ha non solo il diritto ma anche il dovere di adempiere alle sue prerogative". Quanto al problema dei tempi troppo stretti, posto da Radio Radicale, "non credo davvero sia una questione di giorni - dice Vita - Mi pare che la stessa Rai sia più che intenzionata a verificare tutte le opportunità".

Secondo Vita, occorre tenere presenti "due considerazioni: la prima è che il quadro normativo è piuttosto chiaro (la legge 223 del '90, la convenzione Stato-Rai e il contratto di servizio stipulato nelle passate settimane indicano nella Rai il protagonista di tale rilievo politico che ha assunto la vicenda di Radio Radicale di cui è giusto riconoscere il valore storico e la funzione utilissima.

Tant'è che vi è stato un ordine del giorno sia alla Camera che al Senato, sottoscritto dalla stragrande maggioranza dei capigruppo che cercava di tenere vivo il confronto. In tal senso si potrebbe specificare l'attuale previsione legislativa".

 
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