mi sono unita, dalla mezzanotte, allo sciopero della fame a oltranza. Per tutti i buoni motivi di oggi e di sempre, ma anche per radio-parlamento. Anche ammettendo che il "servizio pubblico" fosse in grado di sostituirci adeguatamente, e non lo credo, in fondo ascoltare le sedute attraverso Radio Radicale ha sempre avuto il sapore di una libertà conquistata, di un privilegio prezioso e un po' clandestino, di un "dispetto". Mi chiedo quanti ascolterebbero ancora questo parlamento desolante targato dall'ufficialità della RAI...Ho anche un debito personale di riconoscenza per questa emittente che ha consentito uno spazio sistematico di bioetica "laica" (come se occorresse specificare) per oltre tre anni. Spazio tanto scomodo da far scrivere qualche giorno fa all'Avvenire che i parlamentari cattolici non dovrebbero sostenerla nella sua battaglia a causa della "rubrica domenicale di bioetica". Questo è evidentemente l'ambito di libertà di cui sono capaci.
Ti abbraccio,
cinzia caporale