DICHIARAZIONE DI PAOLO PIETROSANTI, CONSIGLIERE GENERALE DEL PARTITO RADICALE TRANSNAZIONALE
Roma, 7 gennaio 1998
Il gigante indiano vedrà svolgersi in marzo delicate elezioni politiche anticipate. Eppure ciò non ha indotto a prudenze i visitatori italiani di questi giorni. E benissimo hanno fatto, infatti, il sindacalista e il presidente degli industriali a sollevare con forza il problema del lavoro minorile in India, e come riverbero in Italia.
Ma stride, stride e scandalizza che alla attenzione giustamente recata anche dalla stampa a queste giuste denunce non sia corrisposto nulla - nulla - di nemmeno lontanamente paragonabile quando 7 mesi fa esatti una grande delegazione italiana, anche allora con il Presidente Prodi, giunse in Cina.
E' certo vero che i sindacati indiani sono diversi, quanto meno per il potere e il tipo di potere che detengono, da quelli italiani, o tedeschi, ma in Cina sindacati non ci sono affatto.
Sacrosanto - sia detto senza ironia - pretendere che all'interscambio commerciale presieda la vigilanza sul rispetto non solo di generici e giusnaturalistici diritti umani, ma di norme internazionali firmate e ratificate. Ma triste e drammatico e' che soltanto 7 mesi fa nessuno abbia detto nulla sul fatto che migliaia di bambini governati da Pechino vengano ammazzati perché fuori quota, mentre centinaia e centinaia di migliaia dei loro genitori popolano i laogai.
Dall'ultima delegazione Italiana in Cina nulla o quasi si e' sentito dire a proposito di diritto e diritti dell'individuo. Nulla di diritti sindacali inesistenti, più che non del tutto rispettati.
E va ricordato che (probabilmente per colpevole e forse non colposa determinazione di qualcuno, sembra non di Prodi) la visita della delegazione italiana in Cina parti' proprio il 4 giugno, anniversario della strage della Tienanmen. Simbolica e drammaticamente significativa svista, se svista fu.
L'India e' una democrazia politica; la Cina popolare e' un regime diverso, in cui tra l'altro un nazionalismo in India impossibile sta a suon di milioni di morti affermandosi con gigantesche pulizie etniche.
E lo sviluppo economico dell'India, cui giustissimi paletti si pongono, e' naturale contraltare anche politico della Cina di Pechino. I due pesi e due misure non sono neutri.
E parlo proprio di mercato, di logiche e di regole di mercato.
Per informazioni: 06/689791.