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Conferenza Rivoluzione liberale
Grippo Antonio - 12 gennaio 1998
Per un ingenuo come me e' interessantissimo osservare, non solo in questa conferenza, posizioni, nell'ambito del mondo "radicale", cosi' diverse rispetto ai concetti di stato, di liberta', di liberalismo.
Il che evidentemente, ed ovviamente, non impedisce di volta in volta grandi battaglie comuni.

Ma quelle differenze ci sono, e sono forti; talvolta, significando obiettivi diversi, potrebbero/dovrebbero significare politica diversa...

Fra le tesi anarcocapitaliste o libertarie estreme (apprezzatissime qui, pare...) che tendono allo stato nullo, e l'auspicio di un modello di stato democratico "anglosassone" ce ne corre, no?

Fra l'accomunare nel "male" il comunismo con ogni forma di socialdemocrazia europea e non, e dichiararsi "sinistra", erede legittima del socialismo democratico e liberale, anche...

Fra antiproibizionismo soprattutto perche' "ciascuno deve poter assumere quello che crede senza alcuna limitazione" o soprattutto perche' il proibizionismo e' disastroso, idem.

Qualcuno mi ha spiegato che talvolta si tratta di "chiedere 1000 per ottenere 10", ma io non credo si tratti solo di quello.

Eppure il fattore comune c'e'...

Mie impressioni, sicuramente superficiali, le butto li' come vengono.

 
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