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Conferenza Rivoluzione liberale
Nardinocchi Marco - 17 gennaio 1998
Referendum e tradimenti
A differenza di Pietrosanti ritengo che il risultato di un referendum

sia costituzinalmente intangibile per almeno 5 anni. Infatti, a mio avviso,

la legge sul finanziamento pubblico è senz'altro incostituzionale.

D'altro canto la Corte stessa respinse il ricorso del comitato promotore

per mancanza di legittimazione a ricorrere e non perché ritenesse

costituzionale la legge che rintroduceva il finanziamento pubblico.

Ciò detto ritengo che non si possa dire che il decreto legislativo (e non

decreto legge come indicato da qualcuno) Bersani sia contrastante con il

risultato del '95. L'azione liberalizzatrice di detto decreto seppure

inaspettatamente ampia per essere venuta dall'Ulivo, è di natura in realtà

modesta rispetto a quanto sarebbe accaduto in seguito ad accoglimento

del nostro referendum. Non bisogna dimenticare, infatti, che il Parlamento

tentò di approvare un analoga legge alla vigilia del voto referendario

allo scopo di evitare la consultazione popolare. I parlamentari riformatori,

però, attraverso una spettacolare azione ostruzionistica riuscirono a

scongiurare lo scippo referendario. Allora sostenemmo, se non ricordo

male, che se il Parlamento avesse approvato quella legge, la Corte di

Cassazione avrebbe dovuto necessariamente riscrivere il quesito refendario

dovendolo ritenere non superato dai modesti interventi liberalizzatori

della legge, ma in quel caso non ci sarebbe stato tempo sufficiente per

provvedere alla ristampa delle schede ed alla loro distribuzione.

--- MMMR v4.50reg * COM.DI.R.EL.C.U.

 
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