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Conferenza Rivoluzione liberale
Vernaglione Piero - 17 gennaio 1998
Donvito, il provvedimento sul commercio è un decreto legislativo, non un decreto legge. E questo mi tranquillizza, perché vuol dire che le possibilità di manipolazione e annacquamento sono minori (il parlamento dovrà esprimere un parere di merito, ma non vi sono i rischi di modifica insiti nella conversione in legge). Credo che la tua posizione, che non riconosce alcun valore di riforma al provvedimento, sia eccessivamente severa. Tu in sostanza affermi che il provvedimento è irrilevante perché la parte liberalizzatrice riguarderebbe esercizi ormai non più frequentati dai consumatori. Ma nel 1996 il numero di esercizi al minuto è stato pari a 508922, contro 6339 iper super e grandi magazzini. Pur scontando il diverso numero medio di clienti per tipo di esercizio, vi sono ancora milioni di persone che acquistano presso i piccoli negozi. Inoltre, al di là dell'abolizione dell'obbligo della licenza per gli esercizi fino a 300 metri quadrati, su cui ci si è prevalentemente soffermati, vi sono altre misure molto
incisive: la riduzione delle tabelle merceologiche, l'abolizione del Registro degli esercizi commerciali, una maggiore libertà negli orari di apertura, un'importante delegificazione (vengono abrogati circa 20 fra leggi e regolamenti). A me sembra che la posizione espressa da Benedetto sia ben calibrata, sottolineando innanzi tutto gli aspetti innovativi, e rimarcando i limiti, rappresentati soprattutto dalla moratoria di un anno nella costruzione di nuovi ipermercati.

Dio sa se ho una simpatia preconcetta nei confronti dell'Ulivo, ma è già la terza volta che il governo propone riforme di segno nettamente liberista (e di contro ci tocca sentire le ormai insopportabili obiezioni strumentali del "fu liberale" Polo delle libertà). Laicamente, mi sento di sostenere chi, anche solo su singoli temi, compie azioni in linea con le mie posizioni liberiste. E quando si comporta da statalista, corporativista e burocrate, lo critico. Come capiterà senz'altro in futuro per questo governo. Ma si valuti caso per caso.

 
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