Roma, 21 gennaio 1998
Egregio Senatore Falomi,
363 persone hanno aderito allo sciopero della fame per la legalità e la libertà dell'informazione; 7 persone, nel 1998, non hanno mai mangiato avendo iniziato lo sciopero dalle 23:59 del 31-12-97. Chiedono ed esigono il rispetto delle leggi e degli indirizzi parlamentari da parte della Rai, il rispetto del proprio ruolo e delle proprie decisioni da parte del Parlamento.
Abbiamo, ormai da una settimana, documentato in modo irrefutabile che la Rai non ha adempiuto alla Risoluzione della Commissione di Vigilanza dello scorso 18 novembre, e che ha, al contrario, perseverato nell'opera di ostracismo sistematico ai danni della Lista Pannella e del diritto all'informazione dei cittadini.
A Lei, come relatore della Risoluzione approvata nel novembre scorso, è stato affidato il compito di verificare la fondatezza delle nostre denunce, e di proporre alla Commissione un atto "conseguente": conseguente, direbbe qualcuno all'accertamento dei fatti (ma c'è davvero ancora qualcosa da accertare?); conseguente, aggiungiamo noi, alle responsabilità della Commissione.
Esistono ragioni obiettive di urgenza: non dovute al nostro digiuno - che questa urgenza rappresenta, incarna, denuncia all'attenzione del Parlamento e dell'opinione pubblica -, ma all'esigenza di interrompere quanto prima la flagranza di reato della Rai, di ripristinare subito la legalità, il rispetto dei diritti violati e degli obblighi "di statuto" che la Rai non assolve.
Non riteniamo di mancare di cortesia nei suoi confronti se La sollecitiamo ad essere rapido e tempestivo.
Certi di un pronto riscontro, la salutiamo cordialmente.