"Comunismo bolscevico e nazionalsocialismo sono <>,ma la memoria che i loro crimini hanno lasciato nel xx secolo è molto differente; è questo il tema dell'affresco storico che Alain Besançon, docente di Storia della cultura russa, ha presentato in occasione del suo ingresso all'Institut de France, nell'autunno del '97. La relazione, che pubblichiamo in parte, è uscita sul periodico francese "Commentaire"...Accanto all'articolo suddetto, pezzo di Pierluigi Battista "Ma Veltroni non ha mai l'età"; nella rubrica delle "lettere", la seguente missiva:
"Quel nodo irrisolto di milioni di morti
Barbara Spinelli ha dato nelle nostre coscienze un altro e forse definitivo strattone al nodo ancora irrisollto dei milioni di morti di mano comunista, del bene messianico da ragggiungere anche con il male.
Sul "Manifesto" il messaggio è stato raccolto da Rossana Rossanda che parla di questione ineludibile pur tentando di condividere questo male con la dc e con l'America, e opponendo in positivo la gestione del <>.La Rossanda non si è ancora accorta che la vittoria della dc non passa tanto attraverso gli spari sui lavoraotri e le manganellate da lei citati, piuttosto nell'evidente privilegio dato agli enti locali rossi i qualihanno finito per perdere su questa via i bollori rivoluzionari. Sappia ad ogni modo che i Comuni emiliani e toscani e umbri nel '91 incassavano dallo Stato in media 633mila lire per ogni loro cittadino, 84mila lire in più della media nazionale e ben 127mila in più del Veneto bianco. Sappia ancora la Rossanda che nel '94 quasi due terzi dei suoi esemplari Comuni era in rosso ordinario di bilancio, viveva cioè al di sopra delle proprioe risorse, contro la metà dei Comuni italiani.
Accade ora ('95) che gli stessi Comuni funzionino al costo medio per cittadino di 1.269.000, 154mila in più degli altri Comuni italiani, 237mila in più di quelli veneti, cifre enormemente diverse.
Dal mio tavolino non posso dare giudizi di efficienza, ma posso dire con sicurezza che se lo Stato decidesse oggi di farsi finalmente giusto con tutti, i bilanci tosco umbri emiliani andrebbero in tilt.
E' questa aben guardare la vittoria postuma della dc ancora da svelarsi. (Renato Foresto, Trana)
Ieri, nel corpo del pezzo di Mario Baudino <> su "La Stampa", mi capita di leggere:"...Lo notava su <> Pierluigi Battista, a proposito del film <> in programmazione nelle sale italiane: i critici italiani hanno più o meno snobbato come <> la pellicola tratta da libro di Heinrich Harrer, un tedesco che fu tra i primi a conoscere quel Paese dall'interno ed a vederne la catastrofe. Ma soprattutto <> della tragedia del Tibet, denunciata in quel film, e cioè l'invasione cinese che ha sradicato e cancellato un intero mondo, massacrato i monaci, raso al suolo i monasteri, azzerato una delle grandi culture dell'umanità.Fosco Maraini, che del Tibet è uno fra i grandi specialisti mondiali da quando lo ha studiato e percorso per la prima volta nel '37, è il primo a mettere in guardia contro ogni strabismo: perchè il film, ci spiega, va visto proprio in quell'ottica, dove è assai efficace. <>...".