Ha cresciuto generazioni di politici e non sono pochi i suoi allievi alla ribalta. Ora, con qualche delusione e la sincerita' di sempre, Marco Pannella ha deciso di parlarne. Per dire: affenti, correte sul filo della scomunica.SETTE ALLEGATO AL CORRIERE DELLA SERA 22gennaio 1998,
ARTICOLO DI GIANNI CAPUANO
Uno e' Francesco Rutelli, sindaco di Roma, rieletto al primo turno lo scorso novembre. Un'altra e' Emma Bonino, Commissario europeo, una delle donne piu' apprezzate della nuova Europa. Poi c'e' Marco Taradash, fino a due anni fa presidente della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai, ora deputato di Forza Italia, con Peppino Calderisi e Elio Vito. Per non parlare di Franco Corleone, radicale di vecchia data, sottosegretario alla Giustizia, o di Giovanni Negri, che fa le bucce proprio a Rutelli sui lavori del Giubileo. Marco Pannella non ama definirsi un padre ("Senno' sai quanti incesti...") e dice che il loro rapporto e' "fra compagne e compagni, o tra fratelli e sorelle".
Non e' un po' arrabbiato con loro?
"Ma no, perche' dovrei?".
Perche', Bonino a parte, l'hanno lasciata solo anche questa volta a lottare per la sopravvivenza di Radio Radicale, senza la quale non sarebbero neppure nati.
"Mi hanno lasciato solo con 12 mila telefonate e 600 parlamentari, un coro pressoche' unanime e magari fariseo di leader politici e intellettuali. Semmai sarebbero soli loro. E poi li capisco. Hanno scelto esperienze di "vita politica" normali. Non e' obbligatorio fare il partigiano tutta la vita.., Fanno parte di questo sistema".
Contro il quale lei lotta e definisce "decadente ed estraneo alla liberta' e al diritto". Lo sono anche loro?
"In una certa misura si'. Visto che per risolvere i problemi della propria esistenza non si pongono piu' il problema vero; cambiare il sistema, sia pure per un millesimo, anziche' esserne cambiati. E una vecchia storia quella dell'illusione centrista, che evocavano oltretutto coloro che erano nei regimi fascisti, comunisti e democristiani. Vedremo se fra qualche anno saranno ancora radicali e non solo omologati".
Parliamo della star: Emma Bonino Tutti conoscono i suoi pregi, ma Quali difetti ha?
"Che si spende troppo ogni giorno e su tutti i fronti, senza nessuna riserva. Glielo dice uno che non si risparmia. Ci sentiamo spessissimo, persino quando e' in vacanza. Secondo me ci controlla...".
Che faccia fece Berlusconi, quando gliela propose come Commissario europeo?
"Non era tanto spaventato per lei, quanto per l'armata che si mosse all'unisono contro di lei per imporre il nome di Giorgio Napolitano. Mi chiamo' a Palazzo Chigi, alle Otto di mattina, annunciandomi che doveva cedere. Io gli dissi di tener duro. Si comporto' bene".
Rutelli: qual e' il suo peggior difetto?
"Di essere un conformista".
E il maggior pregio?
"Di essere un radicale".
Che politico e' ?
"Governa molto bene se ha il vento in poppa, male se lo ha contro. Oggi sta bene a progetti, meno a idee o ideali".
Lei gli ha sempre pronosticato un grande futuro.
"E lo confermo: puo' arrivare su qualsiasi Colle. Il problema e' a fare che cosa: se il radicale, il riformatore, il non-violento, il liberale, oppure "l' indipendente di sinistra", il notabile neo-centrista, un jolly ai vertici del regime. Insomma, e' sempre magnificamente "attrezzato" ma, come "asse", mi pare meno solido, quasi in pericolo. Piu' di molti di noi. Dovra' scegliere fra l'avere fin troppe speranze e l'esserlo, speranza".
E Taradash?
"E' anche lui straordinariamente attrezzato e anche lui, a volte, abbandonate urgenze piu' essenziali per illusorie frette: e' meno o troppo - abile, ma se lo comprendesse sarebbe piu' forte e duraturo".
Se non sbaglio, comincio' facendo la rassegna-stampa di Radio Radicale.
"Come no, per dieci anni. Anzi, adesso che la radio rischia di sparire, mi viene voglia di chiedergli: dove sei? Non eri il realista che poteva ottenere di piu'? O realista significa cambiare i propri interessi e i propri obiettivi? Con Forza Italia che si scatena facendo concorrenza ai clericofascisti sui proibizionismi e lui che se ne va da "radicale" a Porta a Porta...".
Cosa prova quando vede Giovanni Negri che attacca Rutelli sul Giubileo?
"Mi viene da sorridere, li chiamavamo" i due gemellini". Ma mi fa anche molto piacere, perche' fanno entrambi cose importanti. L'osservatorio laico di Negri e' difficilissimo da gestire, ma indispensabile"
Chi altro ama ricondare?
"Roberto Cicciomessere. senza il quale non ci sarebbe in questo Paese una legge sull'obiezione di coscienza. Gianfranco Spadaccia, uno dei politici piu' fini. Mauro Mellini, di cui si parla solo se ha un contrasto politico con noi. Poi le decine e decine di militanti di oggi, che valgono quanto quelli di ieri. E che sono condannati alla clandestinita' e al silenzio".
Che cos 'hanno in comune questi figli politici che ha sparso piu' o meno ovunque?
"E dagli coi figli! Prima di tutto, il fatto che lavorano tanto e bene. E' la prima cosa che colpisce chiunque abbia a che fare con loro. Conoscono i regolamenti, le leggi, le procedure. E questo lo abbiamo imparato qui. nella struttura che abbiamo costruito insieme in questi decenni: la radio, la televisione, il partito, i comizi, le manifestazioni. i congressi. i collegamenti con il resto del mondo. Siamo stati i primi, in Italia, a credere in Internet, abbiamo fondato Agora', abbiamo creato un'organizzazione all'avanguardia anche tecnologica. Quelli che sono usciti da qui hanno un know how che gli altri se lo sognano".
Pero', quando diventano importanti se ne vanno.
"In parte, e in pochissimi. Poi, se per importanti intende valorizzati per funzioni e per media, non ci sono che Enima Bonino e Rutelli. Ma Emma se n'e' andata cosi' poco che ormai forse piu' di me e' la leader dell'intera baracca. Per il resto, qui c'e' un sacco di gente straordinaria. Paolo Vigevano e' ancora in una stanza qui dietro a lavorare, Rita Bernardini era qui un attimo fa. Pensi che uno come Sergio Stanzani, che ha 75 anni e molti acciacchi. e' ancora al centro di tutte le nostre attivita'".
A proposito di acciacchi, lei come sta?
"Mah, negli ultimi quattro o cinque mesi mi sono ritrovato un'angina al cuore e un'ischemia al cervello. Ho messo fra le battaglie quotidiane anche quella per continuare a spingere al massimo e piu' a lungo la vecchia macchina. I medici mi sconsigliano di fare piu' o meno tutto quello che faccio, ma sanno benissimo che non posso seguirli. Prendo le medicine, questo si', e fumo un po' meno. Ma la cura migliore, anche per il corpo, e' avere una convinzione profonda in cio' che si fa".
Dica la verita', in questi quarantanni di politica lei si e' divertito come un matto.
"Divertito non lo so. Mi dico sempre che a fare questo mestiere ho avuto una grande fortuna. E che la vita, per me, e' davvero una cosa splendida, meravigliosa. E come se fossi sempre in vacanza".
Come si vede da pensionato?
"Uno che e' sempre in vacanza non va mai in pensione. No?".