Roma, 27 gennaio 1998
Dichiarazione di Marco Pannella:
"Fra i tanti "abusi" che devono essere riconosciuti alla storia giudiziaria italiana, vi è sicuramente quello di non avere mai contestato - se non in casi volutamente risibili e marginali - l'attentato ai diritti civili e politici dei cittadini, e di avere rinunciato - per ragioni di "opportunità" (dei giudici ovviamente, non della giustizia) - a contestare l'associazione a delinquere ad altri che non fossero rappresentanti delle mafie "ufficiali" in disgrazia, o bande di ladri "comuni".
Una linea improntata alla più assoluta e "obbligata" discrezionalità ha sostituito, nella prassi giudiziaria, il codice e l'obbligatorietà dell'azione penale (di cui tanto pure ci si fa vanto e scudo).
Oggi noi denunceremo i vertici Rai-Tv - di cui abbiamo documentato il più sistematico ostracismo a danno di tutti i cittadini italiani e della legalità, oltreché della nostra forza politica - per abuso di ufficio e per due reati (attentato ai diritti civili e politici del cittadino e associazione a delinquere) che, in Italia, non sembrano riguardare gli esponenti del potere pubblico e parapubblico, politico e parapolitico.
Fra i tanti annunci e richieste di dimissioni (di membri del CDA, di dirigenti, di direttori), non vorremmo che il potere giudiziario italiano, a cui, per l'ennesima volta, ci rivolgiamo, confermasse in noi e nei cittadini la certezza che i responsabili della concessionaria pubblica siano sempre, per principio, "dimissionati" dai propri obblighi, dalle proprie responsabilità, dal rispetto della legge.
D'altra parte non potrà esservi mutamento di un regime criminogeno in Italia, se il potere politico non arriverà a costituire una commissione parlamentare di inchiesta sulla realtà storicamente criminale dei palazzi di giustizia romani: in primo luogo della Procura della Repubblica, attraverso i decenni e con rare e provvisorie eccezioni. Prepariamo quindi anche un'autonoma denuncia contro la Procura della Repubblica romana in relazione ai suoi ultradecennali comportamenti nei confronti di tutto lo Stato e il parastato, dall'Agip all'Eni, all'Iri alla Rai-Tv.
Altro che l'enfatizzazione di "squillanti" eccezioni!".