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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rinascimento - 28 gennaio 1998
LA RAI RIPRENDE LA POLITICA DEL FATTO COMPIUTO

Roma, 28 gennaio 1998

Dichiarazione di Paolo Vigevano, editore di Radio Radicale:

"Nelle inspiegabili more della pubblicazione del testo del DDL approvato dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 16 gennaio scorso relativo alla trasmissione radiofonica delle sedute parlamentari stanno avvenendo e sono avvenuti fatti che snaturano quanto annunciato dal presidente Prodi sia prima che dopo la seduta del Consiglio dei Ministri stesso.

In particolare il Presidente Prodi aveva dichiarato all'uscita del Consiglio dei Ministri :" a coloro che vinceranno la gara in termini di prezzi, in termini di efficienza sarà naturalmente concessa la possibilità di trasmettere in termini di frequenze non solo ho fermamente in me il principio della concorrenza, ma della concorrenza effettiva, non della concorrenza fittizia".

Nella stessa occasione, anche dalle dichiarazioni di altri esponenti di governo risultavano pienamente accolti i principi della proroga della convenzione con Radio radicale fino al 31 dicembre 1998, la gara per la nuova convenzione, la sospensione dell'articolo della convenzione tra Ministero e RAI che impegna quest'ultima a realizzare la rete radiofonica parlamentare e ad iniziare le trasmissioni dal 1 gennaio.

Invece sulla base di quanto risulta da una bozza del Disegno di legge e da pubbliche dichiarazioni sia del Ministro Maccanico che di esponenti politici della maggioranza (Falomi, Semenzato) risulta che:

a Radio Radicale verrebbe impedito di usufruire dei contributi dell'editoria che hanno reso possibile la realizzazione del servizio delle trasmissioni parlamentari con un costo estremamente contenuto;

alla RAI invece è stata evidentemente garantita in questi giorni (giocando anche proprio sui ritardi nell'iter del DDL) l'abolizione del comma che riguarda la sospensione dell'articolo 14 della Convenzione con il Ministero. Tanto è vero che il direttore Generale della RAI ha dato mandato al direttore dei GR di procedere alla realizzazione dei programmi della rete parlamentare. Risulta inoltre che la RAI abbia ripreso le acquisizioni di nuove frequenze, utilizzabili, per le loro caratteristiche tecniche, solo per la rete radiofonica parlamentare.

Di questo passo la RAI si presenterà alla gara in termini di risorse finanziarie, infrastrutture ed anche di "esperienza" in condizioni tali di sbaragliare qualunque concorrente.

Ci troviamo pertanto di fronte allo stravolgimento delle più elementari regole della concorrenza, ma anche e soprattutto di un minimo di correttezza politica dal momento che per ben due volte, la prima in una riunione ufficiale al Ministero delle comunicazioni, presente il sottosegretario Vita, da parte del direttore generale della RAI Iseppi, la seconda da parte dello stesso Maccanico nel corso di una riunione ufficiale, presenti i sottosegretari Vita e Lauria, era stato assunto l'impegno in presenza di un DDL che lo prevedesse a non procedere alla realizzazione della rete parlamentare della RAI:

A 12 giorni dalla sua approvazione il DDL non c'è e, quando ci sarà, i fatti nel frattempo compiuti lo renderanno già superato.

 
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