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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rinascimento - 30 gennaio 1998
Da "Il Corriere della Sera" di venerdì 30 gennaio 1998, pag. 2

VIOLANTE E MANCINO SCELGONO IL NUOVO VERTICE RAI

Dopo la rinuncia di Anselmi, vertice serale a palazzo Chigi tra i presidenti delle Camere e Prodi. Nel Consiglio entrano anche Balassone, Contri, Emiliani e Gamaleri

Intesa Pds-Ppi, il cattolico Zaccaria alla presidenza, l'ulivista Celli direttore generale

di Paolo Conti

ROMA - La notte ha portato un consiglio. Alla fine di un'estenuante giornata di riunioni, vertici e dichiarazioni alle 23.15 di ieri sera i presidenti di Senato e Camera, Nicola Mancino e Luciano Violante, hanno finalmente nominato il nuovo vertice Rai del dopo-Siciliano. Nel consiglio di amministrazione entrano Roberto Zaccaria (area Ppi, ex consigliere di amministrazione Rai della sinistra Dc, formatosi nella scuola giuridica di Paolo Barile), Roberto Balassone (area Pds), Vittorio Emiliani (ex direttore del »Messaggero , area Verdi-Rifondazione), Alberto Contri (presidente dell'associazione dei pubblicitari, vicino a Forza Italia) e Giampiero Gamaleri (ex dirigente Rai, cattolico, vicino ad An). Alla presidenza andrà certamente Zaccaria.

La decisione è stata presa dopo un lungo vertice fra Violante, Mancino e Prodi. L'accordo di ieri sera prevede una clausola ben precisa: il Cda nominerà nuovo direttore generale, al posto di Franco Iseppi, Pier Luigi Celli, attuale direttore del personale all'Enel, già direttore del personale nella Rai dei Professori, autore di un recente saggio edito da Laterza, »L'illusione manageriale .

Ppi e Pds sono riusciti insomma a superare uno scoglio che sembrava insormontabile. Sarebbe stato Prodi stesso a trasformarsi in mediatore tra le varie esigenze dell'Ulivo. E sarebbe stato lui, in pratica, l'ambasciatore del »desiderio espresso da Massimo D'Alema, condiviso però da Walter Veltroni: garantire alla direzione generale Pier Luigi Celli. In »cambio un cattolico (anzi, un ex dc) diventerà presidente e guiderà la Rai verso la riforma, la privatizzazione, la sua trasformazione (almeno così prevede il progetto pds) in holding.

Il nuovo assetto che guiderà la Rai nei prossimi mesi (difficile dire quanto rimarrà in carica questo consiglio: un anno e mezzo? Due anni interi? Tutto dipenderà dalle decisioni della maggioranza sulla legge che modificherà i criteri di nomina dei vertici Rai) sembrerebbe quindi portare stavolta più l'impronta di D'Alema che quella di Veltroni anche se nel Pds si afferma che in questo ci sarebbe stata piena sintonia tra il segretario della Quercia e il vicepresidente del Consiglio sulla Rai dopo la caduta della gestione Siciliano.

L'accelerazione, improvvisa, è arrivata verso le 19 quando il clima si stava surriscaldando. Nel pomeriggio Giulio Anselmi aveva comunicato a Violante e Mancino di ritenersi ormai »fuori gara : al direttore dell'Ansa non sarebbe piaciuta la prospettiva di ritrovarsi politicamente etichettato (in »quota Pds-Ulivo) e quindi »riequilibrato eventualmente da un direttore generale del Ppi. Dopo l'addio di Anselmi c'è stato un vertice-lampo tra Violante, D'Alema e Veltroni. Lì dev'essere nata un'ipotesi di accordo. Verso le 20 Mancino, Violante e Prodi si sono chiusi nello studio del presidente a palazzo Chigi e il »pacchetto Rai è stato chiuso. Poco prima delle 23 Mancino e Violante hanno cominciato il giro delle telefonate dirette ai neo-consiglieri. Un quarto d'ora dopo la comunicazione ufficiale.

La Rai del dopo-Siciliano gira completamente pagina: arrivano un altro presidente, un altro Cda e un altro direttore generale. Dopo Enzo Siciliano e dopo i suoi consiglieri di amministrazione andrà via anche il direttore generale Franco Iseppi. Muta insomma fisionomia quella Rai che negli ultimi mesi si è ritrovata al centro di dure polemiche: calo di ascolti, perdita di credibilità, un'immagine appannata dopo il crollo di trasmissioni storiche come »Fantastico .

Gli interessati reagiscono con soddisfazione. Stefano Balassone: »Sono molto emozionato, occorre mettersi subito al lavoro, ho saputo della nomina dieci minuti prima che apparisse sul televideo .

Vittorio Emiliani: »La Rai deve stare sul mercato ma intelligentemente, non credo che la rincorsa all'ascolto con i concorrenti privati abbia giovato al servizio pubblico, la regola della Rai dev'essere comunque stare dalla parte degli utenti . Giampiero Gamaleri: »Devo testimoniare l'autonomia di giudizio dei presidenti. In quanto al futuro della Rai, credo che dovremo lavorare affinché possa sviluppare la sua capacità di essere lo specchio della società. Il valore di una società moderna sta nel riconoscersi nella sua cultura, quindi nella sua tv. L'incarico mi intriga e mi affascina, ma prima di poter annunciare progetti credo sia necessario cominciare subito a lavorare .

 
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