Roma, 9 febbraio 1998
"O nelle prossime ore, più ancora che giorni, legalità e verità, onestà e decoro civile saranno ristabiliti e le responsabilità di comportamenti indegni accertate e sanzionate, o dovremo immediatamente porre in atto la più grave delle lotte nonviolente di questi decenni, da parte del movimento dei diritti umani, civili e politici che rappresentiamo in Italia.
Si è fatto strazio di tutto per quasi niente: per colpire, per eliminare Radio Radicale e la dignità stessa del movimento radicale e democratico, per regolare i conti con loro, una banda di farabutti che sembra ritenersi onnipotente ha realizzato un unico disegno criminoso, ha stracciato atti istituzionali e politici, ridicolizzato le decisioni del Presidente del Consiglio e del Consiglio dei Ministri, Ordini del Giorno della Camera e del Senato, manifesti-appelli della grande maggioranza dei deputati e dei senatori, una presa di posizione inequivoca e solenne dei Presidenti Cossiga e Leone, Emilio Colombo, Silvio Berlusconi, Giulio Andreotti, Carlo Scognamiglio, dei senatori a vita Agnelli, Bo, Bobbio, dei Presidenti emeriti della Corte Costituzionale Baldassarre, Caianiello, Casavola, Corasaniti, Conso, Ferri, Gallo, Paladin, iniziative parlamentari unanimi dei Presidenti dei Gruppi.
Mentre il Parlamento, il Governo, maggioranze e opposizione nella loro immensa maggioranza perseguivano e perseguono una politica di difesa e di realizzazione del mercato e di promozione di servizi pubblici e al pubblico non più statalizzati e 'pubblici' si è condotta una operazione semiclandestina, dalla primavera scorsa, volta a far passare una norma contrattuale volta a ristatalizzare il servizio di Radio Parlamento e a imporla, ora, contro ogni altra volontà e decisione.
Per far questo si è ingannato il movimento nonviolento, con una arroganza e una ferocia burocratico-autoritaria senza precedenti, e si sta facendo prevalere - contando sulla ignavia delle istituzioni, dei partiti, dei massimi rappresentanti istituzionali e civili - una linea di inganni, di prevaricazioni, di menzogne, di illegittimità con alibi risibili e grotteschi.
Per questo, da martedì prossimo tutte le iniziative nonviolente sospese (e non portate a termine) nelle settimane e nei mesi scorsi saranno riprese; dagli scioperi della sete e della fame, agli atti di disobbedienza civile, e ne saranno preparate di nuove.
Sappiano gli ignavi, i distratti, i potenti e i prepotenti che rischieremo a fondo la vita contro la morte del diritto e dei diritti, contro protervia e arroganza di potenti e di prepotenti."