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Conferenza Rivoluzione liberale
Donvito Vincenzo - 11 febbraio 1998
FIEG E PUBBLICITA' INGANNEVOLE

COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC

PUBBLICITA' INGANNEVOLE. E' QUELLA DELLA FIEG, CHE CI VUOL FAR CREDERE CHE LA CARTA STAMPATA SIA MIGLIORE E PIU' PRATICA DI RADIO E TV, PERCHE' SI PUO' ACQUSTARE IN OGNI LUOGO E SENZA LIMITI DI ORARIO. CHIESTO L'INTERVENTO DELL'AUTORITA' GARANTE DELLA CONCORENZA E DEL MERCATO.

Firenze, 11 Febbraio 1998. Compare su alcuni quotidiani in questi giorni la pubblicita' della Fieg - Federazione italiana editori giornali. Con uno slogan "Ai giornali non si telecomanda" c'e' l'immagine serena e sorridente di un uomo e una donna che, leggendo -lei un articolo di viaggi su un magazine, lui la pagina degli spettacoli di un quotidiano-, hanno un atteggiamento di complicita' verso il mezzo su cui stanno leggendo. Il testo, invece, cosi' comincia: "La stampa non va in onda, ma ha grandi programmi per voi. Si sceglie liberamente, senza subire il peso degli orari o cercare le sue frequenze. E mentre le parole volano, gli scritti sui quotidiani e sui periodici rimangono: i giornali, infatti, danno piu' peso alle voci e ai significati. Esaltano la creativita', la valorizzano e la veicolano piu' a lungo. .......... Sintonizzatevi sulla stampa: l'unico mezzo a cui lo "zapping" non fa fare neanche una piega.".

Sembra che la Fieg viva nel Paese del Bengodi. Cosi' commenta Vincenzo Donvito, presidente nazionale dell'Aduc. E sembra che consideri i lettori come dei perfetti cretini. Infatti i giornali, secondo questa pubblicita', si potrebbero acquistare a tutte le ore in tutti i luoghi: al supermercato, dal benzinaio, dal salumiere, nel negozio d'abbigliamento. Infatti "il peso degli orari", come dice la pubblicita', si dice che non esiste. Peccato, pero', che le edicole hanno il monopolio della distribuzione, e sono soggette a vincoli di orario e di norme che neanche il disegno di legge del ministro dell'Industria sulla cosiddetta liberalizzazione di licenze e orari commerciali prevede di modificare. Invece di "peso degli orari", nella fattispecie si potrebbe parlare di "blindatura del settore".

Come utenti ci sentiamo presi in giro ed ingannati da queste falsita'. Percio' chiederemo il conforto dell'Autorita' Garante della Concorrenza e del Mercato.

 
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