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Conferenza Rivoluzione liberale
Donvito Vincenzo - 13 febbraio 1998
TELECOM/FIBRE OTTICHE

COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC

TELECOM/FIBRE OTTICHE. RIPARTE L'INUTILE SISTEMAZIONE DEI CAVI A FIBRE OTTICHE, SUPERATI DALLE NUOVE TECNOLOGIE. UN INVITO AGLI UTENTI PERCHE' NEGHINO IL PERMESSO DI FAR FARE QUESTE INSTALLAZIONI NELLE LORO CASE.

Firenze, 13 Febbraio 1998. Grazie a forti pressioni del Governo sul neo-presidente di Telecom, Gian Mario Rossignolo, il cosiddetto piano Socrate, di cablaggio a fibre ottiche di intere citta', dovrebbe ripartire. Il progetto, varato nel 1995, gia' all'epoca era tecnologicamente superato dal sistema Adsl, che consente -comprimendo il segnale multimediale- di trasmetterlo attraverso il normale doppino telefonico, che gia' e' in tutte le case con un telefono. Ma nonostante questo, si diede il via ad un piano di 12 mila miliardi, coinvolgendo 30 mila lavoratori, che oggi sono potenzialmente senza attivita', ed ecco, quindi, la riapertura dei cantieri, lo sventramento dei palazzi e delle strade, accompagnati da allettanti inviti che, giungendo nelle nostre case, ci prospetteranno solo innovazioni tecnologiche che sono possibili dal cavo che gia' ci consente oggi di usare il telefono e collegarci a Internet.

Interviene il presidente nazionale dell'Aduc, Vincenzo Donvito: "E' incredibile, ma vero. E' come se, per dare lavoro a dei muratori, si facesse costruire un palazzo e, dopo che una ditta specializzata chiamata all'uopo lo ha buttato giu', si commissionasse agli stessi muratori di costruire altrettanto palazzo. Poi da capo e cosi' all'infinito. Ci verrebbe da chiedere perche', visto che hanno tanti soldi, non adeguano, con una diminuzione, le tariffe del servizio telefonico italiano a quelle, per esempio, del mercato Usa, risparmiando sui materiali, dando lo stesso i soldi ai lavoratori, ma senza farli lavorare. E' un paradosso, ma e' sicuramente piu' logico del riavvio del "piano Socrate".

Intanto invitiamo gli utenti Telecom a negare l'installazione di queste fibre ottiche nei loro appartamenti. Infatti la Telecom ha bisogno, per entrare nelle nostre case, dell'assenso del condominio in generale, e di ogni singolo inquilino in particolare. Senza questo assenso, che viene richiesto dalla Telecom propagandando i bassi costi del servizio rispetto gli alti rendimenti, la Telecom non puo' installare i cavi a fibre ottiche nelle nostre case.

Forse, in questo modo, riusciremo a far capire che gli utenti sono meno fessi di quanto loro credono.

 
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