Agli amici di Lista Pannella, Agora' Telematica, Radio Radicale
organizzatori del convegno "Urgenze tecnologiche e politiche di liberta'"
Firenze, 16 Febbraio 1998
La nostra associazione non e' stata invitata al vostro convegno. Altre associazioni di utenti e consumatori, invece, lo sono state e sono intervenute. Non sappiamo cosa abbiano detto, perche' abbiamo solo potuto leggere della loro presenza sulle conferenze di Agora' Telematica.
Non sappiamo perche' l'invito non ci sia stato, ma e' sintomatico che non ci sia stato per l'unica associazione di diritti degli utenti e consumatori che non fa parte della consulta nazionale, nominata dal ministero dell'Industria per giustificare tutte le sue scelte, l'unica associazione che non e' sostenitrice della proposta di legge quadro sul consumo che stabilisce esclusivamente il diritto delle associazioni dei consumatori ma non dei consumatori stessi, l'unica associazione che non fa parte di collegi di arbitrato che le grandi aziende -di Stato e non- istituiscono per calpestare diritti e comprare le stesse associazioni.
Forse paghiamo anche con voi (ed e' imbarazzante usare questo "voi") la nostra scelta di liberismo coerente, non inciucista, per creare utenti e consumatori portatori di Diritto e non clienti e amici a cui elargire piaceri.
Ce ne dispiace, per diversi motivi.
Ma, nonostante questo, vogliamo inviare un contributo ai vostri lavori, perche' sull'argomento abbiamo diverse affinita' e abbiamo molto da dire e fare.
Rifacendoci ai vostri documenti di presentazione del convegno, sia la premessa che cio' a cui intendete giungere, ci trovano d'accordo, e quindi ci e vi risparmiamo in materia.
Ci soffermiamo, invece, sulla strategia.
Il rapporto diretto con i cittadini utenti e consumatori e' fondamentale. Occorre ricordare che cio' di cui stiamo trattando sono solo mezzi di comunicazione e di informazione che, di per se', non possono costituire il contenuto: dall'ubriacatura e la passione iniziale sulla potenzialita', occorre passare a riempire una serie di scatole vuote che, altrimenti, saranno riempite da chi intende il mezzo solo come merce.
Un piccola premessa per rafforzare la nostra diffidenza sul fatto che questo Stato e questa Amministrazione abbiano in se' volonta' riformatrice nel senso auspicato.
Per questo, pur non essendo contrari, restiamo perplessi sul fatto che l'unico interlocutore della proposta di mozione del convegno sia lo Stato. Questo Stato non crediamo sia molto in armonia con le aspirazioni liberiste che sottintendono le vostre proposte; la sua finta politica di privatizzazione, il golden share e tutti gli altri meccanismi di controllo che ha istituito e sta rafforzando, non giocano a vantaggio della liberta' e del diritto. Non solo, ma e' legittimo pensare che le vostre rivoluzionare proposte saranno prese in considerazione solo per assimilarle alla logica trasformista e revisionista di tutto cio' che nel Paese si muove, magari garantendovi una nicchia per non farvi urlare piu' di tanto. Ma crediamo che cio' che sta accadendo per la gara d'appalto per i servizi parlamentari, e il trattamento riservato a Radio Radicale, facciano venire dei dubbi anche sull'esistenza di possibili nicchie.
Che fare, allora? L'abbiamo detto all'inizio di questo nostro breve contributo: il rapporto diretto con i cittadini utenti e consumatori e' fondamentale. Occorre disarticolare la propria presenza anche sul territorio, avere contatti diretti per riempire quelle scatole vuote che dicevamo prima, perche' da soli potrete riempirle di stimoli, ma non di umanita' e quotidianita', quella per cui non si e' solo un'immagine, ma si ha anche un corpo, palpabile e fruibile.
Occorre costruire situazioni alternative, per garantire l'originalita' del proprio messaggio, dando fiducia ad altri soggetti. Non si puo' affidare il proprio messaggio al detrattore sperando che lo faccia passare come si vorrebbe. Il proprio messaggio deve arrivare direttamente. Tempi lunghi? Certamente. Ma lo vediamo come mezzo importante per quella delegificazione fondamentale all'affermazione dei diritti e del Diritto.
E questo lo riteniamo un metodo per essere altro, non assimilabili, diversi, non confondibili con coloro che questi diritti li vogliono solo per meglio articolare il loro controllo, stravolgendoli nella loro essenza, ma lasciandoli come gusci vuoti.
E' quello che noi stiamo cercando di fare, con la coerenza dei metodi e la chiarezza degli obiettivi, e dove spesso vi incontriamo, ma troppo arroccati su voi stessi, non disponibili a correre il rischio del contatto con il dilettante, per stimolarlo ed aiutarlo a non essere piu' tale.
Le grandi idee, come la vostra, hanno bisogno di gambe e di piu' teste, altrimenti, proprio perche' grandi, saranno macellate, cercando di convincervi che, invece di macellai, avete a che fare con entusiasti della vostra passione.
Solo uno spunto di strategia. Non altro. Ce ne rendiamo conto. Un contributo, cari amici, che vi arriva sicuramente in ritardo, anche per la chiusura anticipata della prima parte dei vostri lavori, ma che speriamo possa esservi di utilita' per le prossime scadenze.
Un saluto
Il presidente nazionale
(Vincenzo Donvito)