"304 in digiuno per difendere la legalità"Roma, 20 febbraio 1998
Intervenendo questa mattina alla Commissione di Vigilanza Rai a proposito della vicenda di Radio Parlamento, Marco Pannella ha, in sede di premessa, tra l'altro affermato:
"In questo momento vi sono 304 cittadini che digiunano: esplicitamente continuano le iniziative nonviolente, democratiche a sostegno della legalità costituzionale, a sostegno degli atti e delle attività parlamentari ufficiali contro il tentativo di sabotare le leggi vigenti e le Istituzioni, Parlamento ma anche Governo.
L'essere costretti a dar corpo così, il proprio corpo, alla legalità negata, è attività costosa fisicamente quanto quella che in genere viene attribuita ad altre forme di lotta come quelle non solo ludiche ma belliche.
Contrariamente a quanto è stato detto non faccio parte di questi 304.
Questi 304 nel 1998 per dar corpo alla legalità e difendere anche le posizioni del Parlamento, cioè della Commissione di Vigilanza, non hanno toccato cibo fino alla fine del mese di gennaio, e hanno colto l'occasione di un atto formale del Presidente Storace, ma anche personale, per dimostrare che un nonviolento non è intollerante, sa fare tesoro di ogni gesto che possa rimettere in causa una sua decisione definitiva di lotta ad oltranza.
Il tempo purtroppo ha dimostrato che è molto peggio che nei periodi nei quali la legalità dello Stato italiano era totalitaria e la 'legalità' impediva l'opposizione (in questo momento molto peggio in un modo più 'perfetto' che sotto il fascismo). L'opposizione diventa dissidenza, la verità viene negata. Vorrei ricordare che per i gandhiani 'Satyagraha' non significa nonviolenza, ma amore della verità.
Oggi abbiamo un confronto con la menzogna di Stato, anzi con la menzogna contro lo Stato, di un potere occulto che è potere manifesto.
Non faccio parte di quei 304 perché, mi si dice, e non ho molti motivi per contestare questa opinione scientifica, che non appena mi aggiungerò agli altri, mi troverò nelle condizioni di chi 'parte per il fronte' in altri contesti, o per un'operazione per la quale le possibilità di sopravvivenza sono quasi nulle: giocherò da nonviolento sul quasi.
Ma io ho un confronto con degli assassini, con i domìni.
Questo è un momento nel quale i poteri 'occulti' sono scatenati. Può apparire incredibile, come appariva incredibile negli anni Quaranta, gli anni in cui chiunque dicesse che il regime non poteva che negare la speranza, non poteva che distruggere la realtà storica del paese, era considerato pazzo.
Io riscontro la stessa incredulità, l'ho riscontrata ieri incontrando il Presidente del Consiglio. Italiani brava gente, assassini spesso".