Roma, 20 febbraio 1998
Dichiarazione di Marco Pannella:
"Fra una Cosa e l'altra, Massimo D'Alema ha intanto la responsabilità di leadership non solamente del PDS ma dell'intera maggioranza dell'Ulivo, politica e parlamentare.
La responsabilità politica, come quella penale, è innanzitutto personale. Per questo ho il dovere di avvisarlo, formalmente e pubblicamente (dopo aver tentato di farlo personalmente, politicamente e bilateralmente): sta per perfezionarsi un'opera di annientamento dei diritti, di tutti i diritti, a cominciare dal diritto all'esistenza, di tutto quel che è e appartiene all'area radicale in questo paese, con il contributo determinante e accanito di chi rappresenta il PDS sia in gangli importanti del funzionamento governativo sia di quello parlamentare.
Un gruppo di pressione per cancellare Radio Radicale, e ogni possibilità di vita politica attraverso la soppressione del diritto all'immagine e dell'immagine stessa del movimento radicale, opera sempre più sovrano rispetto a vincoli di verità, di legalità, di democraticità.
Si tratta di uno dei "Partito-RAI" governato e animato dal Sottosegretario Vincenzo Vita, e dal senatore Falomi, vice Presidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza. La loro azione è ormai così esplicita, e la loro forza così puntuale ed evidente, che non è immaginabile che il PDS - in quanto tale - non la nutra e non la sostenga.
Così il PDS sta per ottenere quanto l'intera partitocrazia, con altre leadership, non ha potuto o voluto realizzare. Misure strutturali, ormai, irreversibilmente liberticide. La lotta nonviolenta si sta trasformando in un massacro di libertà, di diritto e anche di liberali e di democratici. Ritenere questa vicenda una peripezia marginale fino all'inconsistenza può rivelarsi un grave errore, o rivelare un "nuovo" destino antiliberale, antidemocratico, controriformistico anziché riformatore e Riformato per il nostro paese."