Roma, 20 febbraio 1998
La lettera di Monti c'è, è precisa e "condanna" il Governo attuale per la Telecom. Cedere la Telecom con la golden share ha comportato una perdita per l'erario di migliaia di miliardi.
Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, Lista Pannella:
"Le dichiarazioni di Ciampi e Prodi lasciato allibiti per pressapochismo, sciatteria ed arroganza. A meno che qualcuno creda di poter impunemente fare il "pesce in barile".
La lettera del Commissario Monti di cui Ciampi dice di aver appreso dai giornali è datata 3 febbraio ed è stata inviata al Ministro Dini, come d'obbligo in queste circostanze. Possibile che nel Cosiglio dei Ministri di oggi il responsabile del Tesoro non ne sia stato messo a conoscenza?
Nella lettera, Monti scrive che: "i decreti di attuazione che hanno deciso l'introduzione negli statuti ENI e Telecom di tutti i "poteri speciali" previsti dall'articolo 2 della legge 474/94, non forniscono alcun criterio per la concessione delle autorizzazioni che possa assicurarne la compatibilità con il diritto comunitario". Come possono Prodi e Ciampi, invece, dire che tutto è in regola con la legislazione comunitaria: accusano Monti di avere le traveggole?
Quando Prodi afferma che la golden share è stata utilizzata in Gran Bretagna, finge di ignorare che ciò accadeva 15 anni fa, con uno strumento di gran lunga più leggero di quello italiano che è stato per giunta di recente cancellato dallo statuto della società?
Prodi e Ciampi, anziché fingere sorpresa, si assumano la responsabilità di aver prodotto un danno di migliaia di miliardi all'erario, cedendo le azioni Telecom ad un valore inferiore a quello di mercato a causa di una golden share che ora non potrà più nemmeno utilizzare. I contribuenti piangono, i soliti noti che controllano Telecom in virtù di un investimento ridicolo ridono di gusto.