Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
lun 07 lug. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Rivoluzione liberale
Donvito Vincenzo - 24 febbraio 1998
POSTE E PRIVATIZZAZIONE

COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC

PRIVATIZZAZIONE POSTE. LA SOLITA FINTA? SEMBRA PROPRIO DI SI: CAMBIERA' TUTTO PER NON CAMBIARE NIENTE. E LE LETTERE ARRIVERANNO SEMPRE IN RITARDO CON LA RESPONSABILITA' DELLO STATO, CIOE' DI NESSUNO.

Firenze, 24 Febbraio 1998. Si avvicina la scadenza del 28 febbraio, giorno in cui le Poste dovevano essere privatizzate e, teoricamente, il servizio avrebbe dovuto prendere una piega positiva per l'utente.

Ma cosi' non e', proprio come lo avevamo gia' previsto. A parlare cosi' e' il presidente nazionale dell'Aduc, Vincenzo Donvito.

Il sottosegretario alle Comunicazioni, Vincenzo Vita, ha infatti fatto sapere che il Governo non ha piu' alcuna intenzione di procedere ad una privatizzazione, con la perdita dell'attivita' postale, perche' sarebbe un business poco attraente per i privati, e quindi lo Stato fara' il suo compito/dovere. Purtroppo sappiamo gia' cosa lo Stato sia in grado di fare: ce lo ha dimostrato in questi anni, specialmente da quando ha fatto una miriade di modifiche al servizio con intento migliorativo, ma con risultati esclusivamente contrari.

La tanto decantata privatizzazione sara' quindi la solita presa in giro. Un normale avvicendamento di persone al vertice e un riassetto societario che, rispetto all'interesse degli utenti, potra' solo portare ad ulteriore peggioramento del servizio.

E non e' tanto questione di credere che la privatizzazione di per se' sia miracolosa per la qualita' del servizio, ma semplicemente constatare che se qualcuno ha fatto male un servizio, sarebbe meglio mandarlo a casa. E il qualcuno, in questo caso, non e' questo o quel dirigente, ma il sistema stesso di organizzazione dell'azienda e del servizio: tutta tesa a mantenere buoni rapporti con una quantita' di lavoratori degni di un servizio espletato con carrozze a cavalli, e non in considerazione di un servizio veloce ed efficiente servizio per gli utenti. La privatizzazione avrebbe potuto rappresentare almeno un tentativo, ma ci dovremo accontentare del nulla, di quel nulla verso cui la testardaggine del Governo e del legislatore sta anche portando il servizio postale e il suo valore di mercato ..... ammesso che interessi.

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail