Roma, 24 febbraio 1998
Dichiarazione di Rita Bernardini:
"Che oltre 450 cittadini abbiano scelto di fare lo sciopero della fame per la legalità e la libertà dell'informazione e per Radio Radicale continua ad essere una non notizia. Che ci siano decine di cittadini che lo stanno portando avanti ad oltranza (oggi è il 6 giorno consecutivo) dopo averlo sostenuto per ben 28 giorni nel mese di gennaio, non rientra nemmeno in quel genere di ridicole notizie " e i radicali fanno lo sciopero della fame!"
E'chiaro che il regime dell'informazione italiana vuole dimostrare che il ricorso allo strumento della nonviolenza è inutile per affermare legalità e diritto.
Oggetto della censura feroce non sono solo i nonviolenti, ma anche esponenti della politica, della cultura o dell'economia che si trovino a condividerne gli obiettivi: Agnelli o Cossiga o Leone se firmano una mozione a sostegno di Radio Radicale; 554 parlamentari se firmano un appello a sostegno dell'unica emittente italiana che da 20 anni consente alle sedute del Parlamento Italiano di essere veramente "pubbliche".
Grazie alle lotte dei radicali e di Marco Pannella molti, anche in Italia, hanno acquisito la consapevolezza che l'informazione è un bene di prima necessità per gli esseri umani, come l'acqua, l'aria o il pane; un bene che in Italia è, invece, proprietà privata di un Regime che non a caso sta facendo di tutto per togliere definitivamente il respiro a Radio Radicale e ai radicali."