Roma, 26 febbraio 1998
Una interpellanza sulla vicenda di Radio Parlamento è stata presentata questo pomeriggio dai senatori Pietro Milio (Lista Pannella), Baldini, Terracini, Emiddio Novi, Lauro, Lasagna (Forza Italia), Castelli (Lega Nord), Bevilacqua, Valentino e Reccia (Alleanza Nazionale).
Nell'interpellanza, dopo aver premesso che la Rai ha proceduto in questi mesi all'acquisto di diversi impianti radiofonici nelle Marche, Lazio, Toscana e Abruzzo, si sottolinea come la radiotelevisione pubblica "ha sborsato o dovrà comunque sborsare, per servire una popolazione di 5 milioni e 100mila abitanti una cifra tra i 6 miliardi e 200 milioni i 7 miliardi e 200 milioni" se ne deduce quindi, aggiungono gli interpellanti "che se la rete di Gr Parlamento, come preannunciato dall'ex direttore Iseppi, dovrà arrivare a coprire la stessa quota di popolazione servita da Radio Radicale - il 75% - in base ai costi già sostenuti si arriverà ad un onere complessivo a carico della Rai per la sola acquisizione di impianti oscillante trai 45 e i 50 miliardi. Se si considerano inoltre le ulteriori spese di adattamento degli impianti acquistati, di collegamento, l'investimento complessivo si prospetta per l'anno '98 nell'ordine dei 60-70 miliardi: una spesa a consuntivo che risulterà di circa il 150-200% superiore a q
uella annunciata e a preventivo".
I senatori chiedono di accertare "se e in quale misura l'onere relativo all'investimento verrà finanziato con il denaro proveniente dal canone di abbonamento e in quale misura ne determinerà un incremento nel corso del 1999".
Quali provvedimenti, infine, il Governo intende assumere "per interrompere immediatamente la realizzazione della quarta rete Rai fino all'approvazione del disegno di legge relativo a Radio Parlamento" e conseguentemente fino alla realizzazione della gara per l'assegnazione del servizio prevista nella proposta del Governo.