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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rita - 26 febbraio 1998
TESTO INTEGRALE DELL'INTERPELLANZA AL MINISTRO DELLE COMUNICAZIONI
Presentata dai senatori:

LISTA PANNELLA: Milio

FORZA ITALIA: Baldini, Terracini, Novi, Lauro

LEGA: Castelli

A.N.: Valentino, Reccia, Bevilacqua

Al Presidente del Consiglio dei Ministri

Al Ministro delle comunicazioni

INTERPELLANZA

I sottoscritti

Premesso

che l'ex direttore generale della RAI Franco Iseppi nell'audizione in commissione di vigilanza del 18 giugno 1997, a proposito dei costi che la RAI avrebbe dovuto sostenere per la realizzazione della rete parlamentare e di quanto la stessa RAI stimava il valore della rete di Radio Radicale diceva testualmente: " Noi riteniamo che la valutazione ottimale si aggiri intorno ai 20-25 miliardi, mentre il venditore la stima intorno ai 50 miliardi";

che di fatto la RAI propose a Radio Radicale l'acquisto della rete per 25 miliardi, proposta che come è noto venne rifiutata;

che successivamente la RAI è passata alla realizzazione della rete parlamentare, che in base a ulteriori dichiarazioni rese da Iseppi in commissione di vigilanza il 16 dicembre, la RAI sarebbe partita con un livello di copertura del 25% inferiore a quello di Radio Radicale, "con la speranza" poi di raggiungere la stessa copertura entro i sei mesi successivi.

Premesso inoltre

che sulla base dei dati oggi disponibili relativi ai prezzi degli acquisti effettua dalla RAI risulta che

nelle Marche, cui corrisponde una quota di popolazione servita dal segnale di GR Parlamento che non supera il milione di abitanti è stato già speso un miliardo e novecento milioni, per l'acquisto di Radio Golden, emittente che un anno fa ancora non esisteva, le cui frequenze pertanto presentano un elevato rischio di inaffidabilità, in quanto difficilmente tutelabili rispetto ad interferenze di altre emittenti;

per Roma e parte del Lazio per assicurare una copertura effettiva molto parziale di popolazione, che non supera i 3 milioni di abitanti sono stati spesi un miliardo e ottocento milioni. Gli impianti acquistati ed in particolare quello che opera sulla città di Roma sulla frequenza di 99.3 sono soggetti ad interferenze e a vertenze giudiziarie con altre emittenti il cui esito è decisamente incerto. Pertanto oltre alle somme già spese la RAI dovrà sostenere per la sola eliminazione delle interferenze una spesa di circa 500 milioni, che saliranno ad almeno un miliardo se l'esito di una delle vertenze giudiziarie, quella in atto su Roma, vedrà come possibile e tutt'altro che improbabile la RAI soccombente e quindi costretta a procedere a nuove acquisizioni o ad arrivare ad una transazione con l'emittente con la quale la controversia è in atto;

in Toscana per l'acquisto di due impianti, uno al Monte Serra ed uno a Monte Argentario sono stati spesi 800 milioni, per assicurare la copertura di poco più di 500mila abitanti;

in Abruzzo, per assicurare il servizio effettivo ad una popolazione di circa 600 mila abitanti è stato speso circa un miliardo;

che sulla base di tali dati risulta pertanto che la RAI ha sborsato o dovrà comunque sborsare per servire una popolazione di 5 milioni e 100 mila abitanti oscilla tra i 6 miliardi e duecento milioni e i 7 miliardi e duecento milioni (a seconda dell'esito della vertenza relativa all'utilizzo della frequenza utilizzata su Roma);

che se la rete di GR Parlamento, come preannunciato dall'ex direttore generale Iseppi dovrà arrivare a coprire la stessa quota di popolazione servita da Radio Radicale - il 75% - in base ai costi già sin qui sostenuti per l'acquisto degli impianti sopra indicati si arriverà ad un onere complessivo a carico della RAI per la sola acquisizione di impianti oscillante tra i 45 e i 50 miliardi, quindi molto più vicina alla valutazione che di Radio Radicale facevano i titolari dell'emittente che non a quella effettuata dall'allora direttore generale della RAI.

Considerato

che tra le emittenti acquistate dalla RAI risulta che una parte consistente di esse fino a circa un anno fa ancora non esisteva o comunque ha incrementato considerevolmente nell'ultimo anno il numero di impianti a disposizione a partire dalla scorsa primavera quando la RAI stava già ponendosi concretamente il problema della realizzazione della rete;

che le cifre sopra indicate riguardano solo i prezzi di acquisto delle emittenti e non considerano le ulteriori spese di riadattamento degli impianti acquistati, di collegamento pertanto, l'investimento complessivo, se portato a termine da parte della RAI, si prospetta per l'anno 1998 nell'ordine dei 60-70 miliardi;

che pertanto la spesa a consuntivo della RAI risulterà di circa il 150 - 200% superiore a quella annunciata e a preventivo;

Considerato inoltre

che successivamente all'approvazione da parte del governo del disegno di legge di proroga della convenzione per la trasmissione delle sedute parlamentari (attualmente in discussione al Senato A.S. 3053), che prevede la sospensione dell'articolo 14 della convenzione tra il Ministero delle comunicazioni e la RAI-Radiotelevisione Italiana S.p.A. con il quale quest'ultima si impegna alla realizzazione della rete radiofonica parlamentare, i dirigenti della concessionaria pubblica si sono rivolti al Ministro delle comunicazioni per conoscere quale comportamento dovessero tenere in relazione al proseguimento della realizzazione di detta rete;

che il Ministro Maccanico sia intervenendo in commissione lavori pubblici e trasporti al Senato, che rispondendo direttamente alla RAI ha di fatto autorizzato la prosecuzione della realizzazione della rete parlamentare, così interpretando un termine meramente ordinatorio previsto dall'articolo 14 del suddetto contratto di servizi, del quale lo stesso ministro stabilisce nel disegno di legge presentato al parlamento la sospensione;

Chiedono di sapere

Quali provvedimenti intendano adottare

allo scopo di accertare se e quali impegni non reversibili da parte della RAI fossero stati assunti antecedentemente alla trattativa con Radio Radicale tali da costringere la concessionaria ad effettuare un'offerta tanto palesemente fuori mercato;

allo scopo di accertare se ed in quale misura l'onere relativo a tale investimento verrà comunque finanziato con il denaro proveniente dal canone di abbonamento e in quale misura ne determinerà un incremento nel corso del 1999;

per interrompere immediatamente la realizzazione della quarta rete RAI fino all'approvazione del disegno di legge (A.S.3053) e conseguentemente fino alla realizzazione della gara ivi prevista.

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