LETTERA DEI CITTADINI CHE HANNO PARTECIPATO E PARTECIPANO SCIOPERO DELLA FAME PER LA LIBERTA E LA LEGALITA DELL'INFORMAZIONEGentili Senatori,
ci rivolgiamo a voi come semplici cittadini, e siamo certi che questo sia titolo sufficiente per essere ascoltati. Per essere quei cittadini che hanno digiunato complessivamente per molte migliaia di giorni "per la libertà e la legalità dell'informazione", speriamo di avere da voi, nell'esame del DDL governativo sulla questione radio-Parlamento, un supplemento di attenzione su di un punto cruciale: Radio Radicale è l'unico soggetto escluso a priori dalla gara per la continuazione del servizio di radio Parlamento, e dalla possibilità della convenzione, perché "organo di partito".
L'editore di Radio Radicale Paolo Vigevano affronterà in occasione dell'audizione prevista per il 10 marzo tutti i quesiti che vorrete sottoporgli.
Noi ci limitiamo alla questione della clausola di esclusione, che vorremmo affrontaste con buon senso e applicando il principio di realtà, cioè con gli stessi criteri e strumenti che sempre ispirano e armano l'opinione pubblica quando è bene informata e che hanno determinato spesso nel nostro Paese espressioni di volontà popolare di straordinaria saggezza.
Che cosa si chiedono i cittadini e come stanno rispondendo? Cosa chiederebbe un Tribunale "attenendosi ai fatti"?
Radio Radicale ha inventato il servizio di radio-Parlamento nel 1976, per quasi vent'anni lo ha svolto "gratuitamente", cioè senza un finanziamento pubblico specifico, ma grazie alla quota del finanziamento pubblico dei partiti spettante al Partito Radicale, e dal PR polemicamente e deliberatamente convertito in "servizio pubblico", in particolare per far conoscere a tutti i cittadini l'attività parlamentare, considerando prioritario per la democrazia rendere effettivo il principio del "conoscere per deliberare". Qualcuno si è lamentato di ciò? NO. E' stato apprezzato? SI'. Lo stava facendo la RAI? NO. Ne avrebbe avuto titolo? SI'. Ne avrebbe avuto i mezzi finanziari? SI'
Il Parlamento ad un certo punto prende atto - ex post - dell'utilità del servizio, di fatto pubblico, continuativamente svolto da RR, e ne fa un servizio pubblico vero e proprio, attribuito con pubblica gara d'appalto e pagato con denaro pubblico. La gara è vinta da RR, e con RR viene stipulata la convenzione che fissa con precisione prestazioni e compensi. RR era affidabile? SI'. L'offerta di RR per svolgere le prestazioni indicate nella convenzione erano convenienti dal punto di vista dell'interesse pubblico? SI'.
Qualcuno dice: non c'erano altri concorrenti. E' responsabile di questo RR? NO. Dipende dal fatto che gli altri partiti, per lunghi anni hanno investito diversamente il denaro, sia quello del finanziamento occulto, sia quello del loro finanziamento pubblico, ben più sostanzioso di quello del PR? SI'. Dipende dal fatto che gli altri partiti non hanno voluto fare radio-Parlamento neanche attraverso la RAI che pure controllavano? SI'.
Negli ultimi tre anni coperti dalla convenzione, RR ha rispettato il contratto? SI'. Il servizio reso è stato apprezzato dai cittadini? SI'. Ha avuto contestazioni dal concessionario? NO. Qualcuno si è lamentato, non di RR, ma del servizio? NO. La percentuale di copertura dei lavori parlamentari è stata superiore a quella stabilita dalla convenzione? SI'.
Oltre a radio-Parlamento, cioè al servizio economicamente coperto dalla convenzione, RR ha fatto di più? SI'. Ha trasmesso lavori di Commissione, interviste e fili diretti con singoli parlamentari di ogni gruppo parlamentare, congressi, direzioni nazionali, assemblee, comizi di tutti i partiti e di tutti i sindacati, sedute del CSM, inaugurazioni degli anni giudiziari, manifestazioni e congressi di magistrati e avvocati, processi, convegni culturali, presentazioni di libri, trasmissioni inerenti diritti umani e civili, ecologia, bioetica, ecc. ecc. Ha dato informazione sulle principali tematiche all'ordine del giorno dell'UE e dell'ONU e sulle campagne del PR transpartito transnazionale (Tribunale Internazionale Permanente, pena di morte, democrazia in Cina e libertà del Tibet, lingua transnazionale ) Era obbligata a farlo? NO. Era libera e ha deciso di farlo? SI'. Lo faceva anche prima? SI'. Lo ha potuto fare perché ha usufruito di contratti pubblicitari? NO. Lo ha potuto fare grazie alla decisione di accet
tare anche la veste di "organo di partito" della Lista Pannella? SI' Questo ha nuociuto al servizio di radio-Parlamento? NO. Questo ha consentito di contenere i costi anche di radio-Parlamento? SI'.
Il fatto di non avere programmi pubblicitari (con relative entrate), né trasmissioni musicali, ha liberato il tempo di trasmissione necessario per trasmettere un'enorme massa di informazioni? SI'. La mancanza di messaggi pubblicitari in tempi prefissati, ha consentito a RR di avere dei palinsesti elastici, aperti alle variazioni imposte dai ritmi variabili e discontinui delle attività parlamentari? SI'
I cittadini riconoscono l'utilità di vero e proprio "servizio pubblico" delle trasmissioni di RR? SI'. Si riferiscono al solo aspetto di radio-Parlamento? NO. Ritengono sufficiente un servizio pubblico limitato a radio-Parlamento? NO. I cittadini percepiscono come servizio pubblico quello reso da RR perché assieme a radio-Parlamento assicura la copertura di tutti gli altri eventi politici e culturali autonomamente ritenuti di interesse pubblico, cioè quella parte di attività radiofonica resa possibile dal fatto di avere accettato di essere anche "organo di partito" della Lista Pannella, utilizzando il relativo finanziamento? SI'.
L'essere organo della Lista Pannella ha interferito nella "quota di servizio pubblico" coperta dalla convenzione? NO. Ha interferito nella "quota di servizio pubblico" coperta dal finanziamento della legge sull'editoria spettante all'organo della Lista Pannella? NO.
La Lista Pannella ha riscosso particolari successi elettorali grazie al fatto che RR fosse il suo "organo di partito"? NO. I cittadini vengono selezionati prima di accedere ai fili diretti? NO. I fili diretti sono tenuti solo da esponenti della Lista Pannella? NO.
RR dà voce anche al PR e alla Lista Pannella? SI'. E' giusto che almeno RR non censuri, come fanno gli altri organi di informazione, compresa la RAI, le iniziative e le opinioni del PR e della Lista Pannella? SI'. E' possibile che questo dia fastidio a chi vorrebbe una censura totale sul PR e sulla Lista Pannella? SI'.
Se una radio privata, proprio perché organo di partito ha potuto e saputo svolgere correttamente un servizio pubblico, dimostrandolo nei fatti e nel tempo, con riconoscimento unanime, può essere esclusa a priori dalla gara per la continuazione del servizio per lo stesso motivo che ne ha determinato l'efficacia? NO.
Se è vero come è vero che RR ha correttamente svolto il servizio pubblico proprio perché - e comunque essendo - "organo di partito", invece di volere escludere RR non sarebbe più logico approfondire come mai questo è potuto avvenire affinché altri possano fare altrettanto? SI'.
La capacità di svolgere correttamente il servizio pubblico da parte di RR perché "organo di partito" può derivare dalla diversa concezione di "partito" dei radicali? SI'. Può dipendere dal fatto che PR e Lista Pannella cercano di applicare nei loro atti i principi liberali, libertari e della nonviolenza gandhiana? SI'. L'impostazione di RR ha a che fare con il principio gandhiano del satyagraha, cioè della "forza della verità"? SI'.
Sono tutti radicali o "seguaci" di Marco Pannella quelli che lavorano a RR? NO.
Sono tutti radicali o "seguaci" di Marco Pannella i cittadini che hanno aderito allo sciopero della fame anche per RR? NO.
Una radio privata che svolga un servizio pubblico rispettando gli obblighi stabiliti nella convenzione, può ricevere anche un finanziamento privato, magari al posto della pubblicità? SI'.
E' conforme alla Legge 249/97 e alle direttive europee che un privato svolga un servizio pubblico? SI'. Risponde al principio di sussidiarietà? SI'.
L'art. 24 della Legge Mammì del 1990, che assegnava alla RAI l'esclusiva (a pagamento attraverso il canone) del servizio di radio-Parlamento e che sorregge l'art. 14 del recentissimo contratto di servizio che ha disposto l'inizio delle trasmissioni RAI dal 1 gennaio 1998, è conforme alla Legge 249/97 e alle direttive europee? NO.
I partiti politici non sono, per la Costituzione, associazioni private? SI'. Non sono tenuti come tutti al rispetto dei codici e delle leggi? SI'. Non sono tenuti, eventualmente, al rispetto di norme contrattuali? SI'. Non esiste nei loro confronti il diritto di rivalsa e quello di recesso in caso di inadempienza? SI'. Potrebbe in teoria, in quanto privato, partecipare alla gara e svolgere eventualmente un servizio pubblico, direttamente un partito e non solo il suo organo di informazione? SI'.
E' trasparente il bilancio della RAI? NO.
Perché si vuole escludere dalla gara l'organo della Lista Pannella?
Gentili Senatori, 539 cittadini hanno aderito allo sciopero della fame per la libertà e la legalità dell'informazione. Se hanno un'urgenza non è quella di ricominciare a mangiare, ma di vedere concretamente affermati i principi per cui lo fanno.
Vi invitiamo a riflettere su queste domande e su queste risposte prendendovi tutto il tempo necessario per trovare una soluzione giusta ed equa, rispettosa della verità dei fatti, la sola che conti, della Costituzione, delle leggi italiane, delle direttive europee.
In queste risposte probabilmente ci sono indicazioni utili anche per stabilire i criteri di una gara che, vedendo schierato il colosso RAI, comunque pone delle difficoltà nella definizione delle condizioni di parità tra i partecipanti. Un criterio che azzardiamo è quello della cifra fissa e dell'esame della migliore offerta credibile, in termini quantitativi e qualitativi.
Quello che ci sentiamo legittimati a chiedere con forza è la rimozione della clausola di esclusione confezionata ad hoc per far fuori dalla gara solo Radio Radicale e proprio Radio Radicale.
E' un'esclusione che offende profondamente i cittadini, non solo quelli che hanno partecipato e partecipano allo sciopero della fame. E' una discriminazione intollerabile per il suo contenuto antidemocratico e violento.
Accetteremo qualsiasi soluzione, tranne quella che furbescamente volesse rivestire di legalità la menzogna, l'inganno e l'attentato ai diritti politici e alla libertà dei cittadini.
Con fiducia
Vi trasmettiamo l'elenco dei cittadini che hanno fino ad ora aderito allo sciopero della fame.
Rita Bernardini (tel. 06-689791) Lucio Bertè (02-58304068)