Roma, 3 marzo 1998
Dichiarazione di Paolo Pietrosanti, Consigliere Generale del Partito Radicale:
"La censura operata nei confronti del film "Toto' che visse due volte" di Cipri' e Maresco mi fa ridere. E non perché la mia cecità mi impedisca di cogliere qualsiasi connotato blasfemo o di altro tipo, quanto meno nella parte visiva di un film.
Fa ridere che non si tenga conto di una cosa. Presto i film si vedranno, regolarmente pagandoli, cercandoli in Internet. Vietare un film in un paese o in un altro farà presto e già fa ridere, visto che quello stesso film può essere visto, semplicemente collegandosi con un provider che può stare a Frascati o nel Madagascar, ovunque ci si trovi nel mondo.
Magari proveranno a censurare anche Internet, ma sembra difficile, per ora. In ogni modo, per farlo, occorrerebbe una cosa molto molto simile al Grande Fratello.
Quello che ha censurato questo film italiano è un fratello piccolo piccolo.
Tanto piccolo da fare paura poco o punto. A meno che la censura italiana di oggi faccia scuola nel mondo; e non sarebbe nemmeno la prima volta."