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Conferenza Rivoluzione liberale
Appignanesi Remo - 7 marzo 1998
La bestemmia

Carissimo Roberto (Egregio Spagnoli) se non comprendi l'ironia non ci posso fare nulla (guarda come mi ha risposto una volta Bandinelli e li' trovi l'offesa)!

Dalle tue parole sembra venir fuori un fastidio simile a quello che certuni provano difronte al blasfemo: forse e' il caso che tu ci rifletta un po' su.

Non assomiglia ad un rito il deposito di questi referendum?

E allora dov'e' l'oltraggio?

PRT e LP non sono sempre piu' la stessa cosa a dispetto di quanto dovrebbe essere?

E allora dov'e' l'oltraggio?

Riguardo a Bordin e alla distribuzione dei soldi ai militanti inutile perlarne.

E se per tutto cio' mi sento o vi vedo ciechi, vi parlo e vi trovo sordi (neanche l'appello a darmi risposte come fossi un cittadino fermato durante un tavolo ha avuto effetto) e quindi sono stato di fatto silenziosamente espulso (e merito il tuo 'egregio'). Trova il tempo di rifletterci.

Se poi in uno sforzo di apertura volessi riflettere sul deserto che ho trovato nell'espressione del mio dissenso (puoi vedere miei messaggi molto aperti a cercare di comprendere e che esprimevano il mio dispiacere di questa distanza) te ne sarei grato.

Ma ora come ora manca solo un Amen alla fine del tuo testo.

Cosi' puoi anche pensare che taglio le basi di un dialogo (come mi disse un tale che oggi e' sindaco di Roma quando mi permettevo di segnalargli con franchezza che giocava sporco con le liste verdi arcobaleno per ricattare gli altri) e avrai il tuo buon alibi a rinfrancare la tua sacra indignazione!

Spagnoli scrisse:

Egregio Remo Appignanesi,

e' certamente e indiscutibilmente tuo diritto esprimere - anche in forma dura e ultimativa - il tuo dissenso dalle scelte politiche e dai comportamenti di Marco Pannella, cosi' come da quelli di coloro che gli sono compagni di iniziativa politica. E' certamente e indiscutibilmente legittima la tua opposizione al modo in cui viene gestito il Partito radicale, la Lista Panella, Radio Radicale e tutte le varie organizzazioni che si richiamano alla "casa radicale".

Non e' invece tollerabile, credo, che questo dissenso e questa opposizione si manifestino nelle forme dell'insulto e della commiserazione verso chi assume scelte e comportamenti da te non condivisi.

E' una semplice questione di educazione, lo stile essendo cosa di assai piu' difficile determinazione.

 
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