6 marzo 1998
Dichiarazione di Gianfranco Dell'Alba, deputato europeo
"L'ottimo amministratore lottizzato dell'ENI, acuto osservatore dell'evoluzione dei diritti umani nel mondo, promuove a sorpresa Irak, Libia ed Iran, sostenendo di ravvedere in quelle note e consolidate democrazie politiche "segni di movimento" (forse manovre di carri armati contro gli oppositori politici?).
Bernabé, e lo si capisce visto che il governo ha una politica non dissimile, non ci va troppo per il sottile: per lui, le scaramucce di procedura sul caso Lockerbie alla Corte dell'Aia significano semplicemente che l'abbattimento dell'aereo pieno di militari americani è opera del Mossad, quanto ad Iran ed Irak - che a dire il vero fin ad ieri dovevamo bombardare..- sono naturalmente fulgidi esempi di democrazia realizzata
(si potrebbe suggerire a Mastella di creare un partitino anche li!).
Ma allora, caro Bernabé, perché ignorare Kim Il Sung secondo e a sua civilissima Corea del Nord, perché non aprire alla Birmania, alla Serbia, ad altri paesi anch'essi meritori di figurare nella galleria degli errori che costituisce il fulcro della politica estera dell'Eni?
Coraggio, ancora uno sforzo. Nel cinquantenario della Dichiarazione Universale sui Diritti dell'Uomo, questo "embrassons nous" dovrebbe valere a Bernabé almeno il Nobel per la Pace e l'amicizia fra i popoli".