In relazione alla nota diffusa dall'ufficio stampa del COMDIREL nella tarda
notte del 12 marzo u.s., elogiando l'equilibrata
ricostruzione che vi veniva effettuata della vicenda in corso dei
referendum elettorali, e partecipando della preoccupazione
espressa dall'estensore
della nota, tuttavia mi permetto un'obiezione non del tutto marginale.
Non credo che il punto di divisione fra il COMDIREL e Pannella riguardi
l'aderenza dei nuovi quesiti referendari alla giurisprudenza costituzionale.
Questo punto mi sembra scontato.
(O, mi pare, è dato per scontato da Pannella. Io di cose giuridiche non
mi intendo). Tanto è vero che sono stati presentati i vostri quesiti,
ancorchè corretti.
I comunicati stampa di Pannella insistono pervicacemente, e, mi pare,
giustamente, su due punti: 1) tale giurisprudenza è dettata non da ragioni
costituzionali ma da interessi partitocratici; 2) la Corte sarebbe disposta
a contraddire la sua stessa giurisprudenza se gli interessi partitocratici
la costringessero a farlo.
Su questo è d'accordo il COMDIREL?
G.