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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Matteo - 8 marzo 1998
Emilio Colombo ha scritto che:
"..:quali che ne siano le ragioni ispiratrici (che

peraltro non ci riguardano), gli argomenti della

corte costituzionale sui referendum elettorali sono

quasi incontestabili".

Questo a mio parere lo si può affermare solo se si

ritiene, come fanno la stragrande maggioranza della

dottrina italiana e la stessa giurisprudenza

costituzionale, per motivi partitocratici (di regime),

che l'esclusione esplicita di alcune materie dalla

possibilità di essere oggetto di referendum, prevista

dall'art. 75 della Costituzione, non sia tassativa e che

quindi la giurisprudenza costituzionale possa estendere

tali limiti secondo principi e valutazioni che ella

stessa formula, dando vita all'arbitrio giuridico e

all'assoluta imprevedibilità delle sentenze della

Corte Costituzionale.

Riconoscere dignità giuridica alla giurisprudenza

costituzionale in materia di referendum (anche

limitandosi solo a quelli elettorali), significa

accettare un ordinamento giuridico da "quarto mondo"

fondato sull'incertezza del diritto. Questo a mio

parere è una scelta giuridica (e di conseguenza politica)

inaccettabile, oltre che perdente.

--- MMMR v4.00reg

 
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