"..:quali che ne siano le ragioni ispiratrici (cheperaltro non ci riguardano), gli argomenti della
corte costituzionale sui referendum elettorali sono
quasi incontestabili".
Questo a mio parere lo si può affermare solo se si
ritiene, come fanno la stragrande maggioranza della
dottrina italiana e la stessa giurisprudenza
costituzionale, per motivi partitocratici (di regime),
che l'esclusione esplicita di alcune materie dalla
possibilità di essere oggetto di referendum, prevista
dall'art. 75 della Costituzione, non sia tassativa e che
quindi la giurisprudenza costituzionale possa estendere
tali limiti secondo principi e valutazioni che ella
stessa formula, dando vita all'arbitrio giuridico e
all'assoluta imprevedibilità delle sentenze della
Corte Costituzionale.
Riconoscere dignità giuridica alla giurisprudenza
costituzionale in materia di referendum (anche
limitandosi solo a quelli elettorali), significa
accettare un ordinamento giuridico da "quarto mondo"
fondato sull'incertezza del diritto. Questo a mio
parere è una scelta giuridica (e di conseguenza politica)
inaccettabile, oltre che perdente.
--- MMMR v4.00reg