Roma, 9 marzo 1998
Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, Lista Pannella:
"Che Chicco Testa si risenta delle obiezioni alla strategia aggressiva con cui l'Enel vorrebbe occupare "manu militari" gli spazi che si stanno aprendo alla concorrenza nelle telecomunicazioni, è comprensibile. Non è invece comprensibile e va rinviata al mittente - cioè a lui - l'affermazione che l'economia italiana corrotta da tanti anni di statalismo e monopoli possa essere curata con ulteriori e massicce iniezioni degli stessi mali.
Ciò che Testa non può fingere di ignorare, è che l'ingresso di Enel nel settore delle telecomunicazioni rappresenta una grave turbativa del mercato e della concorrenza. Gli assets finanziari e infrastrutturali che il colosso pubblico può mettere in gioco, infatti, provengono direttamente da decenni di monopolio nella fornitura di energia elettrica e sono stati finanziati lira su lira dagli utenti italiani impossibilitati a sfuggire all'Enel. Questa posizione di rendita rende impraticabile a chiunque la competizione con ENEL.
Di più, Testa finge di ignorare che il conflitto di interessi in cui verrà a trovarsi il Governo al momento della concessione della terza licenza per la telefonia mobile è insuperabile. Se il Governo concedesse a Wind/Enel di entrare nel settore della telefonia mobile, infatti, otterrebbe immediatamente una straordinaria valorizzazione di una azienda posseduta al 100% dal Tesoro. Viceversa si produrrebbe un danno all'erario e quindi al contribuente.
Per lo sviluppo dell'Enel, Testa pensi all'energia, in Italia e all'estero, mentre affidi la valorizzazione degli assets per le Tlc alla vendita o ad altre forme di esternalizzazione."