Roma, 14 marzo 1998
Dichiarazione di Marco Pannella:
"A precisazione ed eventuale rettifica di dispacci di stampa ho oggi accusato "Il Corriere della Sera", Ferruccio de Bortoli e la RCS editori SpA di realizzare ai miei danni un giornalismo fellone, intellettualmente corrotto e corruttore, attraverso campagne di insulti, di falsificazioni, di lesione del mio onore, della mia immagine, della mia identità, della verità senza mai consentirmi alcuna forma di replica, in un contesto di ostracismo nei confronti delle battaglie civili da me e dal movimento radicale condotte per decenni, e in particolare in questi anni, giorni, ore.
Ho accusato "Il Corriere della Sera" di pubblicare articoli di fondo, che - com'è noto - indicano inequivocabilmente adesione al contenuto ed alla forma dello scritto da parte della testata - per decisione di diversi direttori, realizzando così una vera e propria linea editoriale, cioè in primo luogo degli editori.
Quanto a Giovanni Sartori è noto che da anni questo leone sbrana nemici alla sola condizione che siano ben legati e imbavagliati dai suoi datori di lavoro, e non possono né difendersi né contrattaccarlo. E che non ha nemmeno belato quando, di recente, la stampa italiana ha riferito che il Senatore Giovanni Agnelli e il Presidente della FIAT Cesare Romiti ritengono ormai opportuna per l'Italia, la "riforma maggioritaria anglosassone". Comprendo meglio, finalmente, oggi, quali titoli mai egli abbia per "pontificare" mentre non sostiene spesso che corbellerie, e perché sia un così eletto politologo di regime.
Informo anche che ho incaricato i miei legali di investire la giustizia del comportamento de "Il Corriere della Sera", della RCS editori, e di Ferruccio de Bortoli."