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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Web - 16 marzo 1998
Mobilitazione - Mail al Corriere della Sera

723, 14-Mar-98, 19:56, mfrizzi@tin.it, Web.Clubp, *, 786,

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Vergognatevi.

--

Maurizio Frizziero -Via De Gaspari 1 - 16146 Genova Italy

***

727, 14-Mar-98, 21:44, giovanni@fileita.it, Web.Clubp, *, 1246,

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In relazione all'articolo di GIOVANNI SARTORI: IL PASTICCIACCIO DEI

REFERENDUM, auspico che il Corriere ospiti nello stesso spazio, una replica

di Marco Pannella. Lo strumento referendario non e' stato screditato dai

radicali, ma dai partiti: basta considerare il referendum sul finanziamento

dei partiti, quello sulla responsabilita' dei magistrati ecc

giovanni@fileita.it

***

OK INTASIAMO.

Forse possiomo inventare qualche azione piu micidiale.

Cari amici PASSIAMO PAROLA su tutte le RUBERIE dei LADRONI (per dirla

con Pannella). Ognuno di noi conosce dei LADRONI (grandi o piccoli che

siano).

Questo tramite mi sembra adatto.

Ciao

Un miltante silenzioso

antonio

***

731, 15-Mar-98, 00:41, marel@tmn.it, Web.Clubp, *, 4939, +

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Caro Corriere,

la mia famiglia ed io siamo quotidiani lettori del Corriere. Siamo rimasti veramente

perplessi di fronte all'articolo del prof.Sartori, così pieno di ingiustificato livore nei confronti di M.Pannella e condotto con argomentazioni apparentemente complesse, ma sostanzialmente superficiali.

Gli italiani si sono già espressi - che al professore piaccia o no - e per un sistema

semplice, chiaro e comprensibile, come quello americano, uninominale, ad un turno.

Certo, questo non piace a quelli che, complicando il sistema, possono mescolare

le carte a loro favore e fare in modo che i candidati siano sempre e solo designati

dalle segreterie dei partiti.

Ascoltando Radio Radicale e durante manifestazioni qui a Treviso abbiamo avuto modo di apprezzare la sensibilità, la cultura, l'intelligenza e la coerenza politica

di Marco Pannella. Ci spiace perciò che il Corriere dia spazio a polemiche di così basso livello e taccia così spesso su iniziative interessanti e impegnative quali

il Convegno che si sta svolgendo all'Ergife.

Cordialmente,

Elena De Rigo, insegnante - Conegliano Veneto

e-mail: marel@tmn.it

***

736, 15-Mar-98, 02:41, l.cenni@inet.it, Web.Clubp, *, 1328,

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Ho letto sul Corriere della Sera l'articolo di Sartori sui referendum

proposti dai riformatori e sono rimasto indignato ma non stupito.

Personaggi come Sartori, che considero organico alla conservazione, con

cambiano mai. Se è vero come lui afferma che le quotazioni di Pannella

sono in ribasso, con capisco come mai si scaglia con tanta veemenza

contro di lui. Non sarà forse perchè i referendum sono in realtà l'unica

arma (non violenta) di chi vuole realmente le riforme? Lorenzo Cenni

***

737, 15-Mar-98, 09:57, G.Verardi@agora.stm.it, Web.Clubp, *, 5176, +

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Caro Sartori,

leggo con interesse (e -ahimè- preoccupazione) il suo articolo di prima pagina sul Corsera di sabato 14 marzo.

Mi consenta alcune rapidissime riflessioni:

1) Vengo da una full immersion di due giorni con colleghi inglesi... ebbene per quanto il mio campione non abbia alcuna valenza statistica, posso garantirLe che nessuno era insoddisfatto del sistema elettorale d'oltre Manica.

2) Lei cita la Nuova Zelanda.... speriamo che il prossimo esempio di rinuncia al maggioritario a turno unico non ci provenga da qualche isoletta della Polinesia (con tutto il rispetto per la Nuova Zelanda e quelle splendide isole)

3) è proprio convinto che siano le manifestazioni pannelliane (talune invero discutibili) a screditare i referendum, o piuttosto le sordide manovre dei partitacci italiani (tutti) che puntualmente scardinano la volontà popolare con leggi apertamente in contrasto con i risultati dei referendum (vedi finanziamento pubblico, maggioritario, etc.)?

Sono convinto, caro Sartori, che una maggiore serenità di giudizio sia indsipensabile nel valutare l'opera di Pannella e del movimento referendario.

Non ho mai sentito urlare a Pannella "monoturno o morte"; la contrapposizione di una qualcosa alla morte (..."Roma", piuttosto che il comunismo od altre nobili cause) la ricordo propria di altri ambienti e credo politici.

Cordialmente

G. Verardi

***

738, 15-Mar-98, 10:26, aleverar@tin.it, Web.Clubp, *, 5854, +

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Caro Sartori,

uno dei fondamenti della deomocrazia è la diversità di opinioni.

Non mi stupisce, pertanto, il suo attacco veemente al movimento dei Club Pannella/Riformatori ed al suo leader. Cio' che, tuttavia, appare inconsistente, nel suo articolo, sono le motivazioni del suo attacco a Pannella. Lei, indubbiamente, ignora che i 45 (...diconsi quarantacinque...) referendum "pannelliani" sono soltanto delle proposte a disposizione dei cittadini e delle loro libera scelta (...dicesi libera...) di approvazione e di partecipazione. Lei avra' sicuramente modo di recarsi al ristorante, qualche volta; li' ha di fronte a se' un menu di 45 portate (anche qualcuna in piu') fra le quali scegliere cio' che mangiare. Questo e' lo spirito che ha mosso Pannella ed i Riformatori, non certo la volonta' di inondare la cittadinanza con tanti referendum. Certo, lei ha perfettamente ragione quando ricorda i referendum dello scorso 15 giugno, ma e' proprio sicuro che i cittadini non abbiano votato perche' stufi dello strumento in discorso? O, invece, non si e' trattato del sistematico tentativo (ben riusci

to, visti i risultati) partitocratico di negare il diritto e la legge ai suoi sudditi?

Io ritengo che, se Pannella avesse a sua disposizione tante "prime pagine" cosi' come le hanno tanti "professoroni", in questo strano paese, i cittadini sarebbero piu' informati e potrebbero decidere con maggiore serenita' di giudizio.

La sua scelta di schierarsi contro i referendum, così come li intende Pannella, a ben vedere, e' uguale a quella fatta dai Franceschini e dai Bertinotti ai quali, mi consenta, è molto facile accostarla. Lei, in definitiva, è con coloro i quali intendono racchiudere nell'alveo partitocratico l'unico strumento di democrazia diretta esistente in Italia. Complimenti.

Alessandro Verardi

***

739, 15-Mar-98, 13:53, effe.c@tin.it, Web.Clubp, *, 2049,

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Egregio Direttore,

In riferimento all'invito di Rino Spampanato a 'intasare' la mailbox del CDR, devo dire di non poter essere d'accordo con esso, perché, si tratta di una cosa che potrebbe essere scambiata facilmente con l'invito a tenere un comportamento incivile.

Tuttavia i lettori del Corriere hanno interesse a seguire un dibattito politico nella sua intierezza, e per questo motivo credo che offrire a Pannella lo spazio per rispondere a Sartori sia non doveroso, ma utile.

Un aspetto particolarmente fastidioso della stampa italiana sta nella consolidata abitudine di presentare ai lettori solo quella parte di opinioni politiche che non contrastano con la linea stabilita dalla direzione.

Personalmente sarei più contento se, come spesso accade per la stampa estera, potessi trovare con regolarità sul quotidiano che leggo anche le opinioni che la direzione non condivide, ma che sono rilevanti per il dibattito politico.

Messa in termini più crudi, i giornali italiani sono troppo spesso delle parrocchie, e questo fatto non fa certamente piacere ai lettori più attenti alla qualità dei giornali che leggono. Sarebbe bello se il Corriere prendesse con decisione le distanze da tale modello deteriore di giornalismo.

Cordiali saluti.

--

Franco Cazzaniga

e-mail: effe.c@tin.it - fc@mat.unimi.it

fax: +39 31 874440

***

740, 15-Mar-98, 15:19, m.mauruzj@agora.stm.it, Web.Clubp, *, 4351,

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Caro direttore,

in altri tempi ed altri luoghi le nostre biografie politiche sono state

vicine. Ho un vivido ricordo di lei, tra altri "compagni" , marciare lungo

il Tevere in una famosa manifestazione del 1977 (quella che Tony Negri

avrebbe voluto coniugare con la "geometrica potenza di Via Fani") . Oggi lei

è il direttore del più venduto, rispettabile e famoso giornale d'Italia ed

io un soddisfatto piccolo imprenditore nel campo delle risorse umane, suo

fedele lettore. E' passato del tempo; mi sento molto meglio oggi di allora e

... lei? Ho accanto una leggerezza di pensieri e movimenti che mi aiuta a

sorridere. I nostri "ideali" di allora erano invece assai pesanti, non

trova? Non che non ci fosse buona fede ma insomma, c'era quel tragico e

farsesco senso dell'ineluttabilità dei destini; quell'acuto bisogno che

storia, politica ed etica si unissero in un abbraccio catartico finale: il

trionfo della giustizia! la nostra. E' passato molto tempo.

Da parte mia ho imparato il rispetto della diversità e dell'avversario.

Lascio l'etica a me stesso e non cerco sublimazioni politiche delle mie

contraddizioni. Non mi piace confondere le idee con le persone; non amo più

sovrapporre il contrasto politico con la rozza svalutazione della persona

che rappresenta quel contrasto: il problema è una cosa, le persone che lo

"ospitano", un'altra. Credo che questa sia una importante, forse

provvisoria, conquista della mia consapevolezza personale. Lei probabilmente

comprenderà: è probabile che qualcosa di simile sia capitato anche a lei.

C'è qualcosa di molto "inglese" e "civile" nel suo modo di parlare e di

apparire. Mi chiedo allora e le chiedo, con molta serenità ma anche con

grande amarezza, cosa ne pensa della virulenza dell'articolo di fondo di

oggi (14.3.1998) del Signor Sartori? Come mai lei non crede di voler

prendere le distanze da un simile modo di concepire il giornalismo? Come mai

si lascia spazio ad uno stile che si inerpica così lontano ed oltre ogni

buon gusto ed ad una analisi così faziosa e manichea? Ci sono insulti verso

un uomo integerrimo; l'unico politico, forse, che vive il "personale" come

il "politico"; l'unico politico che non fa il politico ma che semplicemente

lo è ... nel bene o nel male, lo è (io credo solo nel bene); ci sono notizie

sommarie ed inesatte: analisi volanti e tendenziose. Come mai? Questo signor

Sartori è un suo ospite gradito e frequente .. come mai non sente l'urgenza

e la necessità di ospitare anche una replica del bersaglio preferito di

questo illustre "politologo". Come mai Marco Pannella non le sembra degno di

meritarsi un "piccolo" spazio per poter spiegare il perché di questo suo

intestardirsi "dissennato" a volere quello che la maggioranza dei cittadini

democratici del nostro pianeta hanno liberamente e coscientemente scelto

attraverso il proprio voto: il sistema elettorale maggioritario a turno

unico??!! Ma a Pannella "nulla insegna nulla", lui è "corazzato nelle sue

fissazioni"; il "personaggio è catafratto" e "gracida da decenni monoturno o

morte"; nel "suo strafare referendario" Pannella ha "screditato lo

strumento". Questo "Gianburrasca egolatrico" affoga in un'altra

"ammucchiata" di referendum "maniaco" com'è del monoturno all'inglese.

Bene, fermiamoci qui. Sono certo che la storia di questi ultimi decenni sarà

un giorno riscritta e che alcune cose torneranno al loro posto. Mi aspetto

un suo gesto di elementare rispetto .....; un piccolo gesto di "civiltà" in

nome di un'antica "buona fede".

Mauro Mauruzj

***

741, 15-Mar-98, 15:32, student135@fionline.it, Web.Clubp, *, 2265,

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E' l'ora di finirla con questi sporchi giochi, se vi sentite veramente

giornalisti e reputate che l'informazione debba essere il piu' oggettiva e

accurata possibile, date spazio anche a comitati per la promozione dei

singoli referendum!!

Date ai cittadini che leggono il vostro giornale almeno la possibilita' di

farsi un' opinione in merito ai fatti.

Cercate di presentare per intero l'ambiente, il setting nel quale si svolge

la scena, fate intervenire il piu' possibile gli attori, il narratore

Sartori, che dovrebbe forse aiutare a comprendere meglio i complessi giochi

della politica grazie alla sua indiscussa imparzialita', e' bene che usi la

sua esperienza nell' analisi dei vortici di potere, con valenza descrittiva

e non presrittiva come invece appare costantemente nei vostri articoli.

Non abbiamo piu' bisogno di agire che di capire, lasciateci liberi nelle

nostre

opportunita', sempre piu' scarse, di usare il nostro intelletto...Siate

liberi nel vostro ruolo di giornalisti e diffondete nella deontologia

professionale del vostro settore quell'idea britannica che e' conosciuta

come "watchdog", unica per me adatta ad esprimere il difficile ruolo di

coloro che vigili ed attenti quotidianamente cercano di essere al servizio

della collettivita' non trascurando nessun elemento della "storia" che si

prefiggono di illustrare.

W La Liberta' di Pensiero

W La Liberta' di Opinione

W La Liberta' di Parola

W La Liberta' di Stampa

***

742, 15-Mar-98, 16:55, lucadoni@centroin.it, Web.Clubp, *, 1021,

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Con la presente intendo esprimere il mio dissenso riguardo all'articolo di

fondo presente sul Corriere della Sera di Sabato scorso.

Quando mai avrete l'onestà intellettuale per informare ?

Luca Pisani.

***

744, 15-Mar-98, 21:04, someone@3cmail.com, Web.Clubp, *, 1157,

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You liar, You base S.O.B...

che sarebbe a dire o BISCHERACCIO!

Ma c'hanno cosi' paura dei referendum i tuoi capi?

***

745, 15-Mar-98, 22:05, M.Pizzi@agora.stm.it, Web.Clubp, *, 1235,

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No, signori,

non mi pare proprio giusto che continuiate con le vostre sparate ad

offendere noi e le nostre idee di convinti liberali, che adorano davvero

la liberta' di pensare con il proprio cervello.

Fareste meglio a trovarvi altri target per le vostre bordate: per

esempio scegliere tra coloro che alle idee di liberta' sono appena

arrivati, se mai ci sono arrivati, provenienti da ideologie dittatoriali

e da adesione e solidarieta' a governi tirannicidi.

Mario Pizzi, Roma

***

746, 16-Mar-98, 04:15, g.boddi@ita.flashnet.it, Web.Clubp, *, 2056,

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Egregi signori,

In breve, voglio esprimere tutta la mia disapprovazione per il Vostro articolo

di fondo di qualche giorno fa intitolato il "pasticciaccio del referendum".

Se la Vostra opinione e' che Pannella abbia distrutto l'istituzione del

referendum, abbiate, in coscienza, l'onesta' intellettuale di riconoscere che,

la Carta Costituzionale e' stata "stracciata" piu' volte dagli interessi di

partito, facendo in modo tale che la volonta' popolare espressa

attraverso i referendum stessi, non venisse applicata.

I toni al vetriolo dell'articolo in questione, sarebbero stati piu' opportuni

se aveste parlato della nuova quota di finanziamento pubblico che i partiti, si

sono "autoconsegnati" nonostante l'insufficente quota dei "4 per mille."

Distinti saluti ...

Gabriele Boddi...

***

747, 16-Mar-98, 06:02, rannic@freemail.it, Web.Clubp, *, 2376,

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Non la conosco Sig.(?) SARTORI,e non e' che me ne possa fregar di meno;

sono un semplice cittadino che segue la politica da semplice cittadino,

quindi magari non arrivero' alle sue alchimie, mi limito solo a

disgustarmi di come si usa la Stampa (e certa stampa poi!) in ITALIA,

dopo aver letto il suo articolo del 14/03/'98, ora non voglio

addentrarmi ripeto mel merito, ma non posso non notare come da un

giornale come il Suo che sappiamo lo spazio, il diritto d'imformazione e

quant'altro ancora, ha sempre dato per MARCO PANNELLA, come si permette

ora gente che magari si ritiene "intelletuale" come lei, confezionare un

articolo cosi piene d'insulti verso un "giamburrasca", come dice lei,

che avra' almeno per la "COERENZA" che ha sempre mostrato, il diritto di

poter dire la SUA sul nostro "bel" sistema elettorale, nei confronti

invece di chi che gia' in quanto a "coerenza", si permette magari di

rifiutare articoli d'imformazione anche sotto forma di pubblicita' a

pagamento e poi si sente in grado si sferrare articoli come il suo gia'

citato, ora una persona dalle sue capacita' morali si possa anche

sentire cosi "GRANDE" da sferrare certi attacchi da quantomeno da

pensare sul suo spessore di dignita', come avra' notato ho usato con lei

solo lettere minuscole, e' il massimo dell'offesa che io da semplice ed

ignorante cittadino posso farle, perche' in fondo in questo mare di

chicchiere, le volevo solo dire che un "uomo" in grado di comportarsi

cosi puo' avere il valore che lei indubbiamente ha ma una "stampa" che

si comporta cosi, e' quantomeno PERICOLOSA...... mediti sig(?) sartori.

RANIERI NICOLA. PAGLIETA . (CHIETI).

***

748, 16-Mar-98, 08:35, p.vagliasindi@agora.stm.it, Web.Clubp, *, 2553,

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Brema 16/3/98 ore 8:15

Egr. Direttore,

sono rimasto offeso ed indignato del fatto che, dopo l'ennesima e

gratuita scarica di insulti contenuto nell'editoriale di un presunto

politologo pubblicato sul Suo giornale sabato 14, non sia stata

consentita all'insultato (Marco Pannella) pronta ed adeguata (in termini

di spazio e collocazione) replica sulla prima pagina del Corriere di

Domenica 15.

Lavorando a Brema (Germania) non posso ascoltare la rassegna stampa

dell'unico servizio pubblico esistente in Italia, cioè Radio Radicale, e

dovrò quindi aspettare questa sera per acquistare il Suo giornale,

sperando che il cittadino Pannella possa rispondere.

Speravo, ingenuamente, che il principio "conoscere per deliberare",

fosse patrimonio riscoperto dal Corriere della Sera, dopo che, durante

le ultime due direzioni precedenti alla Sua, il medesimo politologo

aveva potuto, sempre senza contraddittorio, scaricare la sua dose di

fiele in 26 velenosissimi editoriali di attacco personale a Marco

Pannella, che aveva ed ha come unica colpa, di essere un accanito e

coerente sostenitore del sistema elettorale maggioritario a turno unico,

essendo fra l'altro recentemente raggiunto su questa posizione, da due

autorevoli esponenti della proprietà del Corriere.

Naturalmente, anche di tale notizia i Suoi lettori sono stati tenuti

all'oscuro.

Quanto al politologo, sono convinto che, come per i docenti di

ingegneria, anche per lui, valga il detto: "chi sa fa e chi non sa

insegna".

Saluti

ing. Paolo Vagliasindi

Parkallee 11

D-28209 Bremen

Germany

tel +393355258167

***

749, 16-Mar-98, 09:03, bherling@hotmail.com, Web.Clubp, *, 2450,

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Egregio Direttore del Corriere della Sera,

non mi sorprendo dalla vostra iniziativa editoriale ,perchè sono

cittadino italiano abituato di convivere con questo Paese totalmente

menzognero ed anche volgare da decenni ,cioè sono estremamente

paziente di Lei e di vari suoi coetanei italiani specialmente

giornalisti e

politici che dovrete mettere a posto le loro teste.

Sono molto distaccato dalle vostre estreme stupidità italiane come

il sicuro pessimo contributo per la cultura italiana sempre più volgare

e menzognera.

Il Signore Sartori merita il nuovo Premio della "Menzogna e Volgarità"

comunque con questo mail mi annoio molto di ripetere i stessi messaggi

specialmente ai "stupidi non flessibili cioè automatici"

quindi non mi sorprendo affatto.

Con questo mail in conoscenza agli amici riformatori ,con la mia

opinione ai pochi affidabili guerrieri di democrazia,di libertà,di

verità

soprattutto cioè "radicali" e "riformatori" di comportare diversamente

con "estremo distacco" da Sartori e dal Corriere della Sera ,perchè da

questo è "prevedibile" come questo tipo di comportamento di

classica vigliacchiera "all'italiana" con abusi di tutti poteri italiani

sicuramente al di fuori dei valori come democrazia,libertà,tolleranza,

giustizia e verità.

E' la cosa migliore distaccare,continuare,agire oltre da queste estreme

stupidità così nocive.

Non ho nessuno interesse di scrivere,di dialogare soprattutto con

questi Signori ,anzi sono certo che questo mail in pattumeria della

stanza di Direttore del Corriere della Sera.

Allora cari amici riformatiori cosa volete di più da me!

Almeno distaccate da tutto!

Benedetto Herling

***

750, 16-Mar-98, 09:46, piugm@tin.it, Web.Clubp, *, 1309,

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Come potete prendervela con gli unici politici che cercano di mantenere

un contatto onesto e dignitoso col paese, e che cercano di fare

sopravvivere ancora nei cittadini la passione per la politica e la cosa

pubblica ? Non vi rendete conto che per l' uomo della strada oggi la

politica è sinonimo di corruzione, disonestà, ruberie e sopruso e

questo grazie a tutti i loschi figuri della nostra scena politica ad

eccezione di Panella (e ci voglio mettere anche Bertinotti a cui

almeno va riconosciuta la statura e l' onestà ideologica di fondo) ?

VERGOGNATEVI !!!!

***

751, 16-Mar-98, 10:08, m.scandura@agora.stm.it, Web.Clubp, *, 1398,

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SARTORI SI VERGOGNI!

BASTA CON GLI INSULTI GRATUITI IN PRIMA PAGINA, NON SOLO A MARCO

PANNELLA, MA ANCHE ALLA STORIA ED ALLE CONVINZIONI DEI RADICALI E DEI

RIFORMATORI.

LA SMETTA SARTORI ED IL CORRIERE, CHE GLI FA DA COCCHIERE, DI RIVERSARE

FANGO SU UNA STORIA CHE E' E SARA' "ALTRA" RISPETTO ALLA PARTITOCRAZIA

ED AL REGIME.

NON ACQUISTERO' PIU' IL CORSERA FINTANTOCHE' QUESTI ESEMPI DI

GIORNALISMO ACCATTONE CONTINUERANNO.

INVITO TUTTI A FARE LO STESSO E PREGO I RADICALI DI NON PUBBLICARE PIU'

PAGINE A PAGAMENTO SU TESTATE DEL GRUPPO RCS, COME E' STATO FATTO FINO A

QUALCHE GIORNO ADDIETRO.

VERGOGNATEVI.

MARIO SCANDURA

ACIREALE (ct)

***

752, 16-Mar-98, 10:20, tommasin@dimi.uniud.it, Web.Clubp, *, 7655,

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Roma, 14 marzo 1998

Durante il convegno che si sta svolgendo

all'hotel Ergife su "Internet, televisione

digitale ed altro: Quali lotte e leggi subito per

la rivoluzione tecnologica e la Rivoluzione

Liberale", stamane Marco Pannella ha preso la

parola, per porre al convegno ed agli invitati

quella che ha definito "una questione di

coscienza" ponendo alla attenzione dei

convegnisti e degli ospiti, il ventiseiesimo

insulto senza alcuna possibilit` di replica

apparso sulla prima pagina del maggior

quotidiano italiano".

Il riferimento all'articolo dell'editorialista

Sartori che ha rivolto una nuova congerie di

insultanti offese nei confronti della proposta

di Pannella per la riforma a "turno unico" del

sistema elettorale che Pannella ha ricordato

essere le posizioni che Agnelli e Romiti hanno

sostenuto nelle scorse settimane, creando la

situazione paradossale per la quale "ci

insultano per le stesse idee dei loro 'padroni'".

Pannella ha posto al convegno che dibatte

sullo sviluppo tecnologico e sulle possibilit`

di rivoluzione liberale che esso offre, "il

problema di tutela dell'immagine, dell'onore e

della reputazione, di una persona e di un

soggetto politico" che se reiterato per

"ventisei volte senza possibilit` di replica

alcuna, diventa "un problema di vita" di una

persona e di un soggetto politico" rievocando i

suicidi di tangentopoli, ma anche rievocando il

suicidio di un genitore accusato di pedofilia,

quindi poi scagionato successivamente.

Sotto accusa l'ordine giudiziario e l'ordine

giornalistico "i maggiori profittatori di

regime in termini di carriera e di guadagni"

che con la loro opera hanno cancellato

dall'ordinamento quel diritto primario,

soggettivo alla tutela della proprio onore e la

propria immagine.

Pannella ha giustificato il suo intervento con

la necessit` di denunciare ed accusare, "questo

giornalismo fellone che ci bombarda ogni

giorno e produce morte, morte dell'immagine

pubblica", a partire da questo episodio che si

somma "alla quotidiana cancellazione della

nostra forza politica, dei 1200 cittadini in

sciopero della fame per la legalit` e la libert`

dell'informazione. Non possiamo accettare

che la nostra morte venga sempre piy

decretata".

Pannella ha cosl sintetizzato il senso del

convegno: "lo sviluppo tecnologico ci offre

l'occasione per poter conquistare spazi di

libert` impensabili, attraverso il supermento

delle tradizionali convenzioni spazio

temporali, di riconquistare il vero senso

dell'articolo 21 della Costituzione che

attribuisce a ciascun cittadino il diritto di

stampare e diffondere il proprio pensiero".

Pannella ha proposto dunque un'alleanza con

coloro che possano ritenere di condividere

l'obiettivo che nella legge finanziaria del 2000

siano previsti investimenti per lo sviluppo

tecnologico affinchh investimenti siano

indirizzzati sulla rivoluzione tecnologica

"anzichi sul ponte dello stretto di Messina".

In serata ulteriore specificazione di Marco

Pannella:

"A precisazione ed eventuale rettifica di dispacci

di stampa ho

oggi accusato "Il Corriere della Sera", Ferruccio

de Bortoli e la

RCS editori SpA di realizzare ai miei danni un

giornalismo

fellone, intellettualmente corrotto e corruttore,

attraverso

campagne di insulti, di falsificazioni, di lesione

del mio onore,

della mia immagine, della mia identit`, della

verit` senza mai

consentirmi alcuna forma di replica, in un

contesto di

ostracismo nei confronti delle battaglie civili da

me e dal

movimento radicale condotte per decenni, e in

particolare in

questi anni, giorni, ore.

Ho accusato "Il Corriere della Sera" di pubblicare

articoli di

fondo, che - com'h noto - indicano

inequivocabilmente

adesione al contenuto ed alla forma dello scritto

da parte della

testata - per decisione di diversi direttori,

realizzando cosl una

vera e propria linea editoriale, cioh in primo

luogo degli editori.

Quanto a Giovanni Sartori h noto che da anni

questo leone

sbrana nemici alla sola condizione che siano ben

legati e

imbavagliati dai suoi datori di lavoro, e non

possono ni

difendersi ni contrattaccarlo. E che non ha

nemmeno belato

quando, di recente, la stampa italiana ha riferito

che il Senatore

Giovanni Agnelli e il Presidente della FIAT Cesare

Romiti

ritengono ormai opportuna per l'Italia, la

"riforma

maggioritaria anglosassone". Comprendo meglio,

finalmente,

oggi, quali titoli mai egli abbia per

"pontificare" mentre non

sostiene spesso che corbellerie, e perchi sia un

cosl eletto

politologo di regime.

Informo anche che ho incaricato i miei legali di

investire la

giustizia del comportamento de "Il Corriere della

Sera", della

RCS editori, e di Ferruccio de Bortoli."

***

753, 16-Mar-98, 10:25, tommasin@dimi.uniud.it, Web.Clubp, *, 1229,

---------------------------------------------------------------

Il buon Sartori e` ormai ospite fisso del Corriere, nulla di male per

carita`, ma se ogni tanto (ogni tanto) ci fosse la possibilita` di una

piccola (piccola) replica, ritengo ne trarrebbe giovamento anche il

lettore.

Ma poi... chi e` 'sto Sartori??? Almeno Pannella ha fatto "qualcosa"

(gli apicetti stanno ad indicare un eufemismo) per il nostro Paese...

Saluti.

***

754, 16-Mar-98, 10:26, poddo@it.oracle.com, Web.Clubp, *, 1787,

---------------------------------------------------------------

Diritto di Replica, alle stesse condizioni, garantito a Marco Pannella.

Dio sa' quanto la nostra liberta' e i nostri diritti devono alle lotte e

al 'presidio' che Pannella e i Radicali hanno fatto a difesa della

liberta', della democrazia (vedi i referendum) e delle istituzioni (e

Radio Radicale e' solo un esempio, pericolante, di questi presidi).

Lotta e presidio fatte, anche quando democrazia e istituzioni erano

circondate e subdolamente minacciate da tutti, concordi e 'uniti

nazionalmente', anche quando il Corriere non si accorgeva di cio' che

stava accadendo.

Aiutateci a salvare Radio Radicale.

Date parola e garantite le 'sua immagine' a Marco Pannella.

Grazie,

Cordiali saluti,

Pietro Oddo.

***

755, 16-Mar-98, 10:41, alex@omniway.sm, Web.Clubp, *, 1770,

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Per manifestare la mia piu' profonda indignazione per questo

comportamento di RCS e Sartori. Annuncio che non acquistero' piu' il

Corriere Sera fino a quando non verra' dato lo spazio necessario a Marco

Pannella per replicare.

...Per l'ennesima volta sul Corriere della Sera si offre spunto ed

occasione per infangare ed insultare con Marco Pannella e le sue proposte

di riforma, ciascuno di noi che quelle stesse proposte, idee, iniziative

condivide.

Pannella ha contato le volte in cui gli editori della RCS hanno dato la

possibilita' a Giovanni Sartori di rivolgere una cascata di volgari offese

nei nostri confronti. Si tratta della ventiseiesima volta.

Senza nessuna possibilita' di replica.

Chiunque puo' avere idee diverse ma puo'-deve esprimerle senza

necessariamente e sistematicamente infangare quelle degli altri!

Il "Professore" insulta la sua stessa intelligenza usando l'"arma"

dell'offesa.

Chi vede l'aterosclerosi negli altri farebbe bene a fare un check-up.

Alex

 
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