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Conferenza Rivoluzione liberale
Grippo Antonio - 16 marzo 1998
Martino e le cinture di sicurezza

Ascolto sempre Martino con piacere.

E' forse talvolta non troppo concreto, forse non eccede in carisma, pero' nel panorama

desolante del parlamento italiano e' un gigante.

Eppure oggi, all'Ergife, mi ha deluso. Era li' per parlare di iniziative

importanti, per l'oggi e per il domani mattina.

Ha usato il suo tempo essenzialmente per spiegare quanto siano terribili l'obbligo di casco e

di cinture di sicurezza, i divieti per il fumo di sigaretta, i limiti di velocita'

sulle strade. Perche' da queste intromissioni si arriva in un baleno alla vita

completamente regolata dallo stato, alla negazione stessa di liberta'.

Mi sembrava di leggere un opuscolo dei simpatici libertarians, pari pari.

E' arrivato a porre la domanda: " Chi, meglio di chi sta guidando, sa a che

velocita' deve andare?". Guidando io in questa citta', dove nei fatti ciascun

automobilista puo' da sempre autogestirsi senza alcuna intromissione, pensavo che Martino

vive forse in un altro bel pianeta, in qualche utopia.

Insomma, sembrerebbe che siamo qui e oggi in una societa' fondamentalmente, ancora, liberale e libera,

che i cattivi stanno cominciando a contaminare con le prime pericolose proibizioni.

Ma e' (ad esempio) l'obbligo delle cinture il problema - obbligo fra l'altro di vecchia data

e fatto rispettare molto duramente nelle societa' che consideriamo piu' libere?

I nostri problemi veri non sono per caso la partitocrazia che sostituisce la

democrazia, le istituzioni che si fanno potere, il consociativismo politico

eterno, i furti di verita', di legalita', di informazione?

Magari fossimo in una societa' dove la liberta' e' messa in pericolo

dall'obbligo del casco o dal divieto di fumo nei locali pubblici. Ne siamo

ben lontani: lo scopo, per me, e' proprio quello di tentare una societa'

dove i problemi da dibattere siano quelli, perche' gli altri, quelli di fondo,

sono stati risolti.

Insomma, partire dalla condanna di un elenco di proibizioni e di obblighi considerati ovvi, discussi ma

mai seriamente messi in discussione nelle societa' piu' libere e liberali del mondo, mi

pare un modo accademico ed inutile di fare politica, un groviglio di utopie

non dissimili da altre, rivelatesi assai poco costruttive in termini di

liberta'.

Spero molto, davvero, in prossimi interventi, meglio ancora in prossimi fatti.

--- MMMR v4.80reg

 
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