Roma, 18 marzo 1998

Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, Lista Pannella:

"I tentativi di dare una fisionomia nuova alle Fondazioni pubbliche Bancarie - ed ex bancarie - sono destinati a fallire. Fin tanto che le fondazioni resteranno pubbliche, sarà impossibile impedire alle istituzioni e ai partiti di nominarne i vertici.

Anzi, il futuro si presenta se possibile peggiore del presente: con la cessione delle partecipazioni bancarie, l'attività multi miliardaria delle Fondazioni viene a perdere il "controllo" esercitato direttamente dalla Banca d'Italia e indirettamente dal mercato. In futuro avremo istituzioni guidate da uomini legati ai partiti in grado di muovere decine e centinaia di migliaia di miliardi in una direzione o nell'altra del "no profit", beneficiando settori - università, ospedali, privato sociale -, aziende (acquisendone partecipazioni) e aree territoriali e penalizzandone altre. Il tutto al di fuori di ogni reale possibilità di controllo, che una ennesima Authority, politicizzata come tutte le precedenti, non assicurerà.

In questo modo si sta consegnando alla partitocrazia il più formidabile strumento di clientelismo e di manipolazione del consenso che essa abbia avuto a disposizione, nemmeno negli anni d'oro delle partecipazioni statali e dei bilanci allegri.

Di fronte alle insuperabili difficoltà e ai pericoli di inquinamento della vita politica ed economica, esiste una sola possibilità di riforma delle Fondazioni Bancarie, quella della "privatizzazione" del patrimonio o della liquidazione: metà degli introiti potrebbero andare a diminuire il debito pubblico, metà messi in qualche modo a disposizione degli enti locali cui le Fondazioni fanno riferimento."